Debito pubblico italiano nuovo record, nonostante l’aumento delle entrate fiscali

E Bankitalia taglia ulteriormente le stime di crescita del Belpaese per via del rallentamento dell’economia.

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Nuovo record – da non andare assolutamente fieri – del debito pubblico italiano ad ottobre 2023: il valore assoluto è salito di altri 23,5 miliardi rispetto al mese precedente e toccando quota 2.867,7 miliardi.

Il dato comunicato dalla Banca d’Italia nel supplemento statistico “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. L’incremento riflette quello delle disponibilità liquide del Tesoro (20,5 miliardi, a 52,5), il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (1,2 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 1,8 miliardi).

L’aumento del debito pubblico va di pari passo all’aumento delle entrate tributarie nei primi dieci mesi del 2023pari a 428,3 miliardi, in aumento del 7,0% (di 27,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A ottobre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 40,4 miliardi, in aumentodell’11,0% (4,0 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022.

Se debito pubblico e gettito tributario aumentano, a calare sono le stime relative al Pil nazionale per il 2024: sempre la Banca d’Italia ha rivisto al ribasso rispetto a quelle dello scorso ottobre. Nel dettaglio, l’economia nazionale salirà dello 0,7% nel 2023 a causa del ristagno degli ultimi mesi e dello 0,6% nel 2024. A ottobre la stima per il 2024 era di +0,8%, mentre a luglio si prevedeva +1,3%. Per il 2025 e 2026 è ora previsto un rimbalzo dell’1,1% ogni anno grazie all’espansione dei consumi delle famiglie e alla ripresa dell’export. Ci sarà anche la spinta delle misure contenute nella manovra di bilancio per il 2024-26, e dei fondi del Next Generation Ue e del Pnrr.

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