Emilia Romagna, confronto tra l’economia e la politica

Vertice tra Cna e giunta regionale sugli obiettivi dell’ultima fase della legislatura.

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Emilia Romagna

In un momento cruciale a livello politico come quello dell’ultima fase del mandato del presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, è CNA a essere stata eletta sede privilegiata di confronto con chi costituiscel’ossatura dell’economia italiana: le piccole e medie imprese e gli artigiani. Per il presidente di CNA Emilia Romagna Paolo Cavini, «a un anno dalla fine della legislatura occorre stabilire i tempi per l’attuazione di obiettivi fondamentali».

L’incontro ha rafforzato l’impegno per abbracciare i cambiamenti del presente e sapere trasformare le nuove sfide in opportunità di crescita. Oltre a Bonaccini, erano presenti anche la vicepresidente della regione, Irene Priolo, l’assessore regionale al lavoro e allo sviluppo economico, Vincenzo Colla, l’assessore regionale al turismo e al commercio, Andrea Corsini, e il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi. Sul tavolo temi caldi come ambiente e territorio, trasporto pubblico, sostegni alle imprese del settore extralberghiero, ma soprattutto aiuti alle imprese alluvionate.

«Attenzione – ha detto Cavini – che la ricostruzione e gli aiuti post alluvione devono essere ancora una priorità. Anche se le redini ce le ha lo Stato, è importante che la Regione intervenga in modo deciso con gli strumenti che ha a disposizione senza lasciare soli gli imprenditori. Altra cosa fondamentale sono le risorse dei bandi: è necessario che la programmazione per il 2024 e per il 2025 sia più coordinata e più omogenea rispetto a quella del ’23».

«Per quanto riguarda l’alluvione non ci spostiamo di un millimetro rispetto alle nostre richieste – ha detto Bonaccini –. Vogliamo che siano rimborsati il 100% dei danni. Sono già passati otto mesi e ancora non è previsto il rimborso dei beni mobili, ma sono proprio questi ultimi ad essere stati maggiormente colpiti a maggio».

Altri temi centrali del confronto con la Regione sono stati la tutela del territorio, la promozione del turismo e la delicata questione del ricambio generazionale. «L’Emilia Romagna ha fatto già un grande lavoro con la legge sull’attrattività dei talenti, ma abbiamo bisogno di favorire la transizione d’impresa. La maggioranza degli imprenditori è over 50 e dobbiamo mettere in sicurezza il sapere e le competenze che altrimenti rischiamo di perdere – commenta Cavini -. Bisogna anche prestare attenzione all’aumento dei tassi di interesse: questo significa un rallentamento degli investimenti alimentando un gap tecnologico e di produttività enorme. Bisogna agire insieme per salvare la voglia di investire in modo che non si perda la capacità e la qualità delle imprese».

CNA Emilia Romagna ha anche presentato un documento programmatico che sintetizza le priorità per l’ultimafase del mandato dell’attuale giunta regionale. Le aree di intervento sono nove e riguardano una strategia di tutela dell’ambiente e del territorio, il rinnovamento delle infrastrutture, il rinnovamento nel settore turistico, con particolare attenzione alle strutture ricettive extra-alberghiere, la promozione di hub di innovazione per le Pmi, il sostegno delle imprese di costruzione, politiche a sostegno alla nuova imprenditoria giovanile e al ricambio generazionale, il rilancio degli investimenti e un ruolo delle piccole imprese anche nella gestione del trasporto pubblico. «Bisogna puntare sulla formazione per gli imprenditori e i lavoratori per favorire le trasformazioni green e digitali. L’esperienza di CNA Formazione Emilia-Romagna ci è preziosa e auspichiamo risorse per i processi di unificazione degli enti anche per il 2024».

«In questi nove anni in cui ci siamo confrontati, come giunta, con CNA abbiamo notato la grande qualità delle proposte e dei contributi che quotidianamente ci hanno aiutato e spinto a fare meglio – prosegue Bonaccini -. L’Emilia Romagna ha questa qualità: cioè saper fare sistema, anche davanti alle cose più difficili».

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