Il “Grande fratello” del comune di Trento bastonato dal Garante dei dati personali

La sperimentazione dei progetti finanziati dall’Ue per il telecontrollo del territorio “Marvel”, “Protector” e “Precrisis” violano la riservatezza dei cittadini. Critiche all’operato del Pd.

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Progetti Marvel e Protector grande fratello Videosorveglianza telecamere

La voglia di “Grande fratello” da parte dell’amministrazione comunale di Trento a guida Pd avrebbe travalicato i confini della tutela della riservatezza dei dati personali dei cittadini, tanto da fare scattare il provvedimento di sospensione dei progetti sperimentali finanziati dall’Ue per il telecontrollo del territorio in via di sviluppo con la Fondazione Kessler di Trento e il Cnr da parte del Garante della tutela dei dati personali.

Nelle intenzioni dei promotori, i progettiMarvel”, “Protector” e “Precrisis” avrebbero dovuto sperimentare dal vivo a Trento, una delle città individuate per la sperimentazione della “piattaforma tecnologica distribuita” volta a raccogliere, attraverso telecamere e i microfoni del sistema di video-sorveglianza cittadino, materiale audio e video utile ad individuare potenziali pericoli e a prevenire atti criminali, vandalismi, risse, spaccio, disturbo alla quiete pubblica nelle ore della movida cittadina e perturbazioni allo scorrimento del traffico.

Una situazione da “Grande fratello” che rischiava di scappare di mano, mettendo a rischio la riservatezza dei cittadini, inutilmente esposti alla sorveglianza penetrante del sistema di telecontrollo, tanto che il Garante con una propria decisionedel 31 ottobre scorso ne ha imposto la sospensione. Decisione fatta finire sotto silenzio da parte dell’amministrazione del sindaco Franco Ianeselli, su cui ora si potrebbe abbattere anche una pesante sanzioneper non avere predisposto sufficienti forme di tutela a favore dei cittadini, come l’anonimizzazione del voltodelle persone riprese negli spazi pubblici.

Una situazione decisamente imbarazzante per il sindaco Ianeselli, ora denunciata da Fratelli d’Italia in un’interrogazione e in una richiesta di accesso agli atti da parte di Italia Sovrana e Popolare, dove entrambe le forze politiche stigmatizzano il comportamento dell’amministrazione comunale e dello stesso sindaco Ianeselli, sulla vicenda stranamente abbottonato e silenzioso.

Di fatto, il rischio è che la sperimentazione sia stata condotta un po’ superficialmente, senza avere adottato le necessarie misure di tutela dei soggetti ripresi negli spazi pubblici, attività regolate da precise norme che prevendono anche pesanti sanzioni pecuniarie per chi le viola. E se la violazione venisse confermata, come pare ci sano tutti gli estremi, sarà interessante, come evidenziano FdI e ISP, vedere chi alla fine pagherà il conto: gli amministratori cittadini troppo faciloni con proprie risorse o le casse comunali.

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