Passo indietro di Fugatti dopo ben 40 giorni di tira e molla tra Lega Salvini e Fratelli d’Italia circa il mancato rispetto degli accordi preelettorali, il governo della provincia di Trento della XVII legislatura può decollare con l’insediamento alla vicepresidenza di Francesca Gerosa (FdI). I
l presidente della giunta, il leghista Maurizio Fugatti, ha firmato un nuovo decreto con il quale modifica il precedente atto del 17 novembre scorso relativo alla nomina degli assessori provinciali e alla relativaripartizione delle competenze. A Francesca Gerosa, già indicata come assessore all’istruzione e alla cultura, vengono assegnate la vicepresidenza e le competenze in materia di sport, politiche per la famiglia e per la natalità.
La definizione della querelle politica con il passo indietro di Fugatti porta Achille Spinelli a perdere la vicepresidenza, a cui Fugatti aveva inizialmente affidata, e le competenze anche in materia di politiche per la famiglia e la natalità, ora affidate a Gerosa assieme alle competenze in tema di istruzione, cultura e sport, giovani e pari opportunità. Nel decreto vengono riformulate anche le competenze dell’assessore Mattia Gottardi, a cui viene tolta la delega alle attività sportive e ricreative con i relativi impianti, affidate alla vicepresidente.
Soddisfatto della chiusura della vicenda con il passo indietro di Fugatti il commissario di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì: «vedere riconoscere finalmente a Fratelli d’Italia la seconda carica della Provincia autonoma di Trento, come era nei patti, rendetutto il partito orgoglioso e riconosce il ruolo che spettava alla comunità politica che fieramente ha sostenuto una lunga battaglia elettorale e successivamente ha orgogliosamente rivendicato le funzioni che serviranno a rendere tangibile la presenza nella maggioranza. Ora si tratterà di definire i ruoli nell’ambito del consiglio provinciale e della regione».
Chi mastica amaro è Claudio Cia, colui che per primo aveva sdoganato Fratelli d’Italia in Consiglio provincialenella scorsa legislatura – quando il partito di Meloni non aveva conquistato seggi -, seguito poi da altri due consiglieri provenienti dalla Lega Salvini. Con la nomina di Gerosa alla vicepresidenza, ritorna l’assettooriginario di solo un rappresentante di Fratelli d’Italia in giunta, rispetto ai due chiesti dallo stesso Urzì, oltre alla vicepresidenza, complice il buon successo elettorale – uguale a quello della Lega Salvini in termini di seggi-. Cia dopo un fugace insediamento all’assessorato inizialmente assegnategli, tornerà senza galloni a consigliere semplice.
Intanto, mentre si sblocca l’assetto di governo, rimane ancora in alto mare l’assetto dell’assemblea legislativacon l’ennesimo rinvio dell’elezione di presidente, vicepresidente e ufficio di presidenza: la seduta odierna ha visto il mancato raggiungimento del numero legale per la mancata partecipazione al voto da parte delle minoranze, che chiedono di avere – come sempre accaduto nelle legislature passate – la maggioranza dell’ufficiodi presidenza, cosa che il centrodestra si è detto contrario.
Intanto, fa discutere la decisione del presidente della giunta Fugatti di ritoccare al rialzo l’indennità del suo capodi gabinetto, Serena Gatti, la quale si vede aumentare da 5.500 a 7.800 euro al mese lo stipendio lordo per 13 mensilità per circa 100.000 euro annui. Davvero non male un aumento di quasi il 30% alla sua fidata collaboratrice, leghista da sempre, che, a differenza di tutti gli altri dipendenti del comparto pubblico, anche con maggiore responsabilità della Gatti, avranno un aumento contrattuale decisamente inferiore, nemmeno sufficiente a coprire il morso dell’inflazione.
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