Oggi, addì 30 novembre, per i lavoratori autonomi ed imprese è un “tax day” da ben 50 miliardi di euro che dovranno onorare scadenze di Irpef, Ires e imposte sostitutive. Un “tax day” che, secondo Confesercenti che fornisce i dati dell’esborso, potrebbe essere anche maggiore se, ad esempio, i contribuenti avessero aderitoanche alla nuova “rottamazione”: per pagare la nuova rata (la seconda) c’è infatti tempo fino al 30 novembre. Ma grazie alla “tolleranza” accordata in questi casi l’ultimo pagamento utile potrà essere fatto entro il 5 dicembreed essere considerato valido.
Con il pagamento del “tax day” – calcola l’ufficio tributario di Confesercenti – si salda circa il 60% del gettito complessivo dell’anno: le partite Iva verseranno, come secondo acconto annuale Irpef, circa 12,5 miliardi di euro. Un computo che non include le addizionali già versate a saldo lo scorso giugno. Per l’Ires, imposta sui redditi per le società, si verseranno circa 28,32 miliardi. L’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, invece, graverà su autonomi e imprese per 10,58 miliardi. Nello stesso giorno anche il versamento di diverse imposte sostitutive che vedrà coinvolti, tra le diverse tipologie di contribuenti interessati, anche gli autonomi e le impresein regime forfetario: per loro previsto un versamento di circa 1 miliardo.
«È giunto il momento – spiega Confesercenti – di rivedere il sistema di liquidazione delle imposte e del versamento degli acconti, in particolare del secondo, al fine di rendere più sostenibile l’impatto finanziario sulle imprese. Lo abbiamo già proposto durante i tavoli di confronto sulla delega fiscale con l’amministrazione finanziaria e le parti politiche. L’attuale sistema di possibile rateizzazione del primo acconto, con una maggiorazione a carico dei contribuenti, ed un posticipo con possibile dilazione del secondo, esclusivamente prevista per l’anno in corso, non sono assolutamente sufficienti a dare respiro ed a permettere una corretta pianificazione finanziaria alle imprese dell’esborso fiscale nel corso dell’anno. Basta “tax day” – conclude Confesercenti -, ma appuntamenti con il Fisco più dilazionati per evitare carichi eccessivi per imprenditori e imprese».
Anche i commercialisti intervengono sulla rateazione dei pagamenti: per il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, Marco Cuchel, «ci rendiamo conto che il pagamento delle rottamazioni andrebbe a beneficio delle risorse disponibili per la legge di bilancio, ma occorre tenere presente che non si può pensare di soffocare le aziende per incassare una rata, compromettendo così il futuro di molte realtà produttive. Per questo torniamo a chiedere una necessaria proroga».
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