Pensioni, da gennaio l’indicizzazione porta aumenti fino a 130 euro lordi al mese

Copertura totale per quelle fino a 4 volte il minimo, fino a 2.272,96 euro lordi, per calare fino al 22% per quelle oltre 10 volte il minimo. Effetti anche sui canoni di locazione.

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Da gennaio 2024 pensioni un po’ più pesanti, anche se non per tutti grazie alla definizione da parte del governodell’adeguamento all’inflazione al 5,4% contenuto nel decreto firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, di concerto con il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone.

La rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, con il tasso fissato al 5,4% (maggiorato dello 0,8% per recuperare la differenza tra l’inflazione nel 2023 – 7,3% – e quella effettiva registrata nel 2022 – 8,1%), porta nel 2024 aumenti fino a 122 euro per gli assegni fino a quattro volte il minimo, quelli che per cui è previsto il recupero pieno dell’aumento dei prezzi, ovvero quelli fino a 2.272,96 euro lordi, dato che il trattamentominimo per il 2023 è fissato a 563,74 euro.

Chi ha redditi da pensione tra i 2.272,96 euro (quattro volte il minimo) e 2.841,2 euro al mese (cinque volte il minimo) il recupero è ridotto al 4,59% (l’85% del 5,4%), con un massimo di 130,41 euro. Chi ha redditi tra cinque e sei volte il minimo (3.409,44 euro) ha diritto ad un recupero del 53% dell’indice, con un aumento del 2,862% pari al massimo a 97,57 euro.

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Chi ha pensioni fino a otto volte il minimo (4.545,92 euro al mese) ha diritto a un recupero del 47% dell’inflazione (2,538% e un aumento massimo di 115,37 euro), mentre i pensionati che hanno redditi tra otto volte (4.545,92 euro) e 10 volte il trattamento minimo (5.682,4 euro al mese) hanno diritto ad un recupero del 37% dell’inflazione (1,998% con aumento massimo di 112,96 euro). Chi ha pensioni oltre le dieci volte il minimo la percentuale di adeguamento sull’aumento dei prezzi scende al 22% (1,188% di aumento).

Di fatto, per coloro che hanno versato nel tempo fior di contributi previdenziali perché lavoratori dipendenti e con una carriera regolare si trova penalizzato dall’inflazione che erode sensibilmente il reale potere d’acquistoche, per le pensioni più alte, si traduce nella perdita di un’annualità di trattamento ogni 10 anni. Un vero e proprio esproprio.

L’adeguamento all’inflazione deliberato dal governo avrà effetti anche sul mercato delle locazioni che, a partire dalla scadenza annuale, sarà ritoccato al rialzo del 100% dell’indice dell’inflazione, che nel giro di due annisaliranno così di oltre il 10% dopo anni di sostanziale stabilità.

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