«Per le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina noi venderemo 1,6 milioni di biglietti che arrivano a 2 milionise avremo le infrastrutture che ci consentono di farlo – ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al Lombardia World Summit 2023 a Milano -. Il problema non è la commercializzazione, ma è di infrastrutturazione. Non ci scordiamo che uno dei motivi per cui abbiamo vinto la candidatura è che abbiamo da subito detto che avremmo fatto la cerimonia inaugurale a San Siro, uno stadio da 80.000 posti. Questo è un grande valore aggiunto».
Malagò ha continuato affermando che «ovunque ci sono problemi e criticità, anche per l’onda dovuta ai conflitti. Noi ad oggi abbiamo un capex mal contato di investimenti che vale 1,5 miliardi. Bocconi e Ca’ Foscarihanno detto che è generato scientificamente e analiticamente un Pil aggiuntivo di 4,5 miliardi. Vuol dire un valore della produzione di 8,6 miliardi di euro. Quindi vuol dire che a prescindere dall’aspetto sportivo monstre, dalla questione sociale e dall’immagine e dal prestigio del Paese – ha concluso Malagò – oggi per ogni euro investito hai un ritorno almeno di 3 volte».
«Le Olimpiadi invernali 2026 e le Paralimpiadi Milano-Cortina rappresentano per la Lombardia un’opportunità senza precedenti, un motore di crescita e sviluppo che si rifletterà nel nostro presente e plasmerà il futuro – ha ribadito il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Dovremo dimostrare la nostra capacità di organizzare grandi manifestazioni, ma soprattutto sarà un’occasione per lavorare sul concetto di legacy, ciò che di definitivo sia in termini fisici che immateriali rimarrà ai nostri luoghi e ai nostri concittadini».
Per Fontana «le Olimpiadi coinvolgeranno vaste aree dei nostri territori, non solo montani: sono certo che lo spirito olimpico susciterà un entusiasmo capace di coinvolgere tutta la Lombardia e l’intero Paese». In questo contesto, «la visione di Regione Lombardia punta a tre obiettivi principali: mostrare l’eccellenza del sistema Lombardia, promuovere quelle locali e investire sull’innovazione e sulla sperimentazione».
E se la Lombardia corre tra qualche inghippo, a leccarsi le ferite sono Trentino e Veneto, che hanno parzialmente perso l’occasione per una vetrina d’eccellenza per mostrarsi al mondo.
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