La Banca centrale europea vede un 2024 ancora grigio tendente al plumbeo per quanto riguarda l’economiacontinentale, affermando che l’Eurozona entrerà nel nuovo anno con più rischi che certezze, una situazione che pesa sull’economia destinata a trovarsi ancora faccia a faccia con il rischio recessione.
Lo scenario peggiore per la crescita «resta possibile» secondo la Banca centrale europea, e i più vulnerabili restano come sempre i Paesi più indebitati. Nell’ultima analisi 2023 circa la stabilità finanziaria, la Bce avvertesul «deterioramento del già debole scenario economico» sorvolando sul fatto che questa situazione è stata in gran parte determinata dagli apprendisti stregoni finanziari di Francoforte, in barba al rischio recessione. Lo indicano chiaramente «i numerosi tagli alle stime e sorprese economiche negative», che «confermano un quadro debole con consistenti rischi al ribasso». Di conseguenza, le prospettive della stabilità finanziaria restano fragili. E non solo perché i mercati restano «esposti a condizioni macro avverse», ma anche perché le tensioni in Medio Oriente «aggiungono incertezza».
I prezzi dell’energia potrebbero schizzare di nuovo quest’inverno, oppure una nuova spirale di sfiducia potrebbe tornare a deprimere i consumi. Anche se la situazione geopolitica dovesse restare sotto controllo, c’è un altro aspetto che pesa sulle prospettive della stabilità finanziaria. Secondo la Bce, i negoziati sul Patto di Stabilità«stanno provocando una significativa incertezza» e «l’incapacità» di trovare un accordo non solo ritarda «il necessario aggiustamento di bilancio e lo slancio verso riforme e investimenti», ma «l’incertezza porterebbe probabilmente a ulteriori aumenti dei rendimenti e degli spread dei titoli di Stato, soprattutto per i Paesi che potrebbero non rispettare il Patto di stabilità e crescita e trovarsi ad affrontare procedure di disavanzo eccessivo». Procedure, quest’ultime, già del resto avvisate dal commissario europeo Paolo Gentiloni a 9 paesi – Italia compresa – nel corso della comunicazione sul giudizio dei rispettivi bilanci 2024, approvati con riserva.
Sui titoli sovrani del debito pubblico pesa anche la possibilità che le condizioni finanziarie si inaspriscanoulteriormente (grazie all’azione scellerata della Bce che ha già avvisato di essere pronta a rialzare i tassi se l’inflazione avrà dei rimbalzi), «il che aumenterebbe gli oneri sugli interessi a carico dei governi, soprattutto per quelli con elevate esigenze di rifinanziamento». In particolare, sottolinea la Bce, «in futuro potrebbero sorgere preoccupazioni sulla sostenibilità del debito se i governi non perseguissero percorsi di bilancio prudenti o se i Paesi altamente indebitati non riducessero sufficientemente il loro rapporto debito/Pil».
Per rimanere sempre aggiornati con le ultime notizie de “Il NordEst Quotidiano” e “Dario d’Italia”, iscrivetevi al canale Telegram per non perdere i lanci e consultate i canali social della Testata.
Telegram
https://www.linkedin.com/company/ilnordestquotidiano/
https://www.facebook.com/ilnordestquotidian/
© Riproduzione Riservata