Luca Ponti, name partner dello studio Ponti & Partners di Udine, ha ottenuto l’assoluzione con formula piena dalle imputazioni per varie ipotesi di bancarotta semplice e di bancarotta fraudolenta per Stefano Midolini, ex consigliere di Giuliane DMP di Ruda (UD), nell’ambito dell’inchiesta per il presunto crac dell’azienda all’epoca specializzata nella produzione di solai e manufatti in cemento.
La sentenza di assoluzione «perché il fatto non sussiste», emessa il 13 novembre dal Tribunale collegiale di Udine, chiude definitivamente, a quattro anni di distanza dal decreto di rinvio a giudizio e a otto dalla dichiarazione di fallimento della Giuliane Dmp, il procedimento inizialmente aperto a carico di dieci persone, tra amministratori e sindaci, per il presunto crac dell’azienda.
L’avv. Ponti aveva assistito anche un componente del collegio sindacale, già prosciolto in sede di udienza preliminare, nel corso della quale invece si era ritenuto di rinviare a giudizio l’intero consiglio di amministrazione.
A dibattimento, l’ipotesi di bancarotta fraudolenta, contestata sul presupposto che gli imputati avessero esposto nei bilanci chiusi dal 31 dicembre 2008 al 2013 «fatti materiali non corrispondenti al vero», era stata formulata anche nei confronti di Midolini, in qualità di consigliere. Così facendo, secondo il PM, gli imputati avrebbero occultato il dissesto e conseguito una significativa riduzione delle perdite con concreta capacità ingannatoria in danno di terzi sulla reale consistenza patrimoniale della società e sulla prospettiva della continuità aziendale.
L’istruttoria dibattimentale ha smontato l’intero impianto accusatorio. Anche perché, come argomentato dall’avvocato Ponti, «la Procura non ha portato alcun riscontro concreto a sostegno della propria tesi sull’assenza di continuità aziendale», costruendo piuttosto «un’ipotesi di svalutazione sulla base di qualcosa che non c’è e che nasce da una deduzione».
Scopri tutti gli incarichi: Luca Ponti – Ponti & Partners;
