Finanziaria 2024: a dieci giorni dall’approvazione arriva un testo provvisorio

Giro di vite sulle pensioni (nel silenzio della Lega di Salvini) che sorpassa la Fornero e gragnuola di micro e mini tasse come da tradizione italiana.

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Finanziaria 2024

La prima vera manovra di bilancio del governo Meloni si pone nel solco della tradizione italiana che prevede la pubblicazione, in grande ritardo rispetto all’approvazione nel Consiglio dei ministri, di una prima bozza di Finanziaria 2024, che prevede interventi a termine come il taglio del cuneo fiscale confermato per solo un annocosì come l’unificazione dei primi due scaglioni fiscali del 23 e 25%, oltre ad una gragnuola di micro e mini tasse riviste quasi sempre al rialzo e con la grande novità, nel rumoroso silenzio della Lega di Salvini, del rafforzamento in corner della legge Fornero prevedendo criteri per il pensionamento più ristrettivi. Nulla di nuovo sotto il sole (fiscale).

La bozza della Finanziaria 2024 riserva più di una sorpresa da svariate nuove tasse all’obbligo per le imprese di assicurarsi contro le calamità, passando per il mini-tesoretto per il Parlamento da 200 milioni (e in due anni) fino al contributo alla revisione della spesa pubblica che supererà il mezzo miliardo l’anno anche per gli enti locali, al blocco del turnover per la pubblica amministrazione dopo le iniziative per richiamare i giovani per svecchiare un apparato spesso impreparato alla digitalizzazione dei procedimenti.

Già definiti nella prima bozza della Finanziaria 2024 sono i tagli per gli enti locali, con le regioni che dovranno ridurre le spese per 350 milioni l’anno (fatte salve le voci i diritti sociali e la salute), mentre i comuni dovranno tagliare 200 milioni e le province 50. In più ci sono i tagli ai ministeri per arrivare a 10 miliardi in tre anni e il contenimento di una delle voci di spesa più imponente e in continuo rialzo, quella per la previdenza.

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Se aumenta di un poco la rivalutazione per gli assegni medi, si riducono gli scivoli per i nuovi pensionandi, con un aumento dei requisiti per “Ape social” e “Opzione donna”, che comunque rimangono anche nel 2024, così come per l’arrivo di “Quota 104”, che vede anche una riduzione dell’assegno nella parte retributiva. Anche chi è tutto nel contributivo non potrà andare facilmente in pensione anticipata, visto che per uscire a 64 anni servirà avere maturato almeno 3,3 volte l’assegno sociale (anziché le attuali 2,8 volte). In più chi punta alla pensione anticipata per aver superato i 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi per le donne) dovrà fare i conti con l’adeguamento all’aspettativa di vita che ripartirà già dal 2025, anziché dal 2027, con la conseguenza di allontanare in modo generalizzato il momento del pensionamento, con il risultato che il governo Meloni di fatto rafforza la legge Fornero, altro che il suo strombazzato superamento.

Ecco nel dettaglio alcuni dei principali provvedimenti che emergono dalla Finanziaria 2024, soggetti a possibili ritocchi nel corso della discussione parlamentare.

L’Iva per latte e pannolini torna al 10%.

Niente più Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta “tampon tax”: il latte in polvere e le preparazioni per l’alimentazione dei bambini, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, che nel 2023 erano stati inseriti tra i prodotti con Iva ridotta al 5%, dal 2024 saranno al 10%.

Più tasse sulla vendita di case col superbonus.

Da gennaio 2024 le plusvalenze sulla vendita di immobili su cui siano stati effettuati interventi con il Superbonus conclusi da non più di cinque anni non saranno considerati “redditi diversi”. Il 26% di tasse sarà quindi calcolato sull’intera plusvalenza e non su quella “scontata” del costo della ristrutturazione. Esclusi gli immobili acquisiti per successione e adibiti a prima casa per la maggior parte dei 5 anni precedenti.

Aumenta l’imposta su immobili all’estero.

Sale la tassa che i residenti in Italia che possiedono immobili all’estero, a qualsiasi uso destinati, hanno l’obbligo di versare. L’Ivie (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero) cresce dallo 0,76% all’1,06%. Dal 2016 l’imposta non si applica al possesso degli immobili adibiti ad abitazione principale.

Sale la cedolare sugli affitti brevi.

Cambia il regime fiscale degli affitti brevi, con l’aumento della cedolare secca e della ritenuta d’acconto per i canoni di locazione, che passano dal 21% al 26%.

Sigarette tradizionali ed elettroniche più care.

Aumentano le accise sui tabacchi lavorati che si traducono nel 2024 in rincari tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto. Per effetto dei rialzi sulle sigarette, per il 2024 la manovra comporterà anche aumenti di circa 10 centesimi per pacchetto anche sul tabacco riscaldato. Sale la tassazione sul tabacco trinciato, con impatti stimati da esperti di settore di circa 30 centesimi per busta. Sulle sigarette elettroniche c’è un piano di incrementi annuali (1% annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina) nel 2025 e nel 2026.

Cambia il tax credit per il cinema.

La percentuale di spesa su cui applicare l’agevolazione per le opere cinematografiche è al 40% ma l’aliquota può scendere: può infatti essere rimodulata «per esigenze di bilancio» o «in relazione alle dimensioni di impresa o gruppi di imprese» nonché «in relazione a determinati costi eleggibili o soglie di costo eleggibile, ferma rimanendo la misura massima del 40%». Arrivano inoltre multe da 10.000 a 50.000 euro per le dichiarazioni infedeli per i soggetti che certificano i costi sui quali viene applicata il tax credit del 40% per il cinema.

Tassa di soggiorno durante il giubileo.

In occasione del Giubileo 2025, i comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni le località turistiche e le città d’arte possono incrementare l’ammontare dell’imposta di soggiorno fino a 2 euro per notte di soggiorno.

Congelate plastic e sugar tax.

Confermato il congelamento ma solo per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1° luglio 2024, salvo ulteriori interventi.

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