L’Italia tira un sospiro di sollievo dopo la conferma del rating sulla sostenibilità del proprio debito pubblico da parte di Standard & Poor’s (ma i veri problemi saranno con il giudizio di Fitch che ha già una posizione negativa sull’Italia che quota ad appena un grado sopra il livello di spazzatura), mentre attende di vedere la reazioni di Bruxelles alla manovra appena licenziata dal governo, stringe sulla definizione della legge di bilancioconsapevole delle difficoltà che inflazione e rialzi dei tassi stanno portando alle famiglie italiane.
Una testimonianza in tale direzione arriva dall’Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea, secondo cui l’Italia è l’unico fra i grandi paesi europei (Francia, Germania e Spagna) dove la quota di famiglie che riporta almeno qualche difficoltà a far quadrare i conti nel 2022 è sopra il 63%.
La rilevazione di Eurostat contabilizza i dati alla fine del 2022, ma quest’anno la situazione, complice anche una ritornata debolezza della crescita, non fa sperare esiti migliori per le prospettive delle famiglie italiane.
«La divisione per paesi – evidenza Eurostat – mostra infatti come la percentuale di famiglie che dichiara almeno qualche difficoltà a far quadrare i conti varia da meno di un quarto in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Lussemburgo, all’80,3% in Bulgaria e all’89,6% in Grecia. L’Italia rientra in questa categoria – ovvero almeno il 63% del totale – superando Francia, Polonia, Spagna e Portogallo. La media europea si attesta invece al 45,5%».
Il dato – spiega Eurostat – tiene conto di sei valori nella capacità di arrivare a fine mese (da “molto facilmente” a “con grandi difficoltà”). A livello europeo, si evince dal rapporto, tra il 2021 e il 2022, la percentuale di famigliein grado di arrivare a fine mese molto facilmente o facilmente è diminuita, passando dal 27,3 al 24,1%, mentre all’altro estremo della gamma, la percentuale di famiglie che incontra grandi difficoltà ad arrivare a fine mese è leggermente diminuita, passando dal 7 al 6,8%.
Tra questi estremi, la quota di famiglie che riesce ad arrivare a fine mese abbastanza facilmente è aumentata dal 29,6 al 30,3%, mentre al contempo la quota di famiglie che dichiara di aver avuto una qualche difficoltà e difficoltà nel complesso della gestione del bilancio familiare è aumentata dal 36 al 38,7%.
Probabilmente i dati evidenziati dall’Eurostat per l’Italia sono destinati ad aggravarsi, anche per via dell’inflazione che continua ad essere su livelli elevati ma soprattutto per il costo del denaro che ha portato molte famiglie con mutui casa attivi ad avere quasi un raddoppio dell’ammontare della rata da pagare, costringendo le famiglie italiane a comprimere la propria capacità di spesa.
E ben poco potrà fare l’iniezione ulteriore di circa 260 euro annui derivante dal taglio delle tasse prospettato nella Finanziaria 2024 fino ai 35.000 euro di reddito annuo lordo, che invece aumenta il carico per quella che una volta era la classe media, quella che guadagna circa 2.500-3.000 euro netti al mese, sempre più penalizzata per il mancato taglio delle tasse, per l’economia che arranca sempre di più, specie per chi è Partita Iva, e per l’annunciato taglio delle deduzioni oltre la soglia dei 50.000 euro lordi di reddito annuo.
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