Alluvione in Romagna: stima a 200 milioni i danni alle aziende

Presentata l’indagine curata da Confindustria Romagna. Il 70% delle aziende è ripartito, ma senza alcun aiuto da parte dello Stato.

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L’alluvione in Romagna della scorsa primavera ha danneggiato oltre 130 aziende su un totale di un migliaio di associate, con danni per circa 200 milioni di euro: a cinque mesi dall’alluvione, Confindustria Romagna ha fatto il punto della situazione, presentando a Cesena i dati di una ricognizione effettuata nella prima decade di ottobre dal Centro studi dell’Associazione in una cinquantina di attività rappresentative della manifattura e dei servizi, indicativamente il 40% di quelle colpite dagli eventi alluvionali del maggio scorso.

Ribadito che le aziende associate a Confindustria Romagna danneggiate nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena stanno ripartendo, pur senza aver ricevuto finora alcun tipo di ristoro da parte del Governo Meloninonostante le promesse di volere agire rapidamente, delle aziende intervistate, la quasi totalità ha ripreso la propria attività.

Per l’11% delle imprese coinvolte nell’indagine e risultate danneggiate dall’alluvione in Romagna, la ripartenza si attesta ad un 70%, e per il 5% al 20%. Solo il 3% non ancora potuto riprendere la produzione. Fra le aziende che non sono ancora ritornate a pieno regime, il 14% ipotizza di poterlo fare entro un mese, il 14% in due mesi, il 29% in tre mesi e il 14% in sei mesi. Il 58% è riuscito a mantenere intatta la catena di fornitura mentre il 42%è dovuto ricorrere a nuovi fornitori. Per quanto riguarda i clienti, l’83% delle aziende ha dichiarato di non averne ricercati di nuovi.

Sul versante ristori, l’83% delle imprese intervistate non ha ancora ricevuto nessun tipo di rimborso, solo il 17% ha ottenuto dei risarcimenti facendo ricorso ad assicurazioni e tramite gli enti camerali. L’80% delle aziende conferma che intende mantenere i programmi di investimenti previsti. Sul versante occupazione il 92% dei rispondenti ha mantenuto gli stessi livelli occupazionali e solo l’11% prevede nei prossimi mesi di accedere alla cassa integrazione.

«I dati ci confortano, anche se c’è un po’ di amarezza per i mancati aiuti promessi, almeno finora, e soprattutto i nostri associati ci manifestano preoccupazione per i loro storici piccoli fornitori che rischiano di non rialzarsi – afferma il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi -. Nessuna industria è un’isola: sul territorio è forte il rapporto di filiera corta».

Positivo il giudizio sull’operato del commissario Figliuolo: «il generale Figliuolo sta facendo un ottimo lavoro – ha confermato Bozzi -, considerando le tante problematiche che deve affrontare, la vastità del territorio colpito dall’alluvione, le tempistiche necessarie ad attivare la complessa macchina della mappatura dei danni e dell’erogazione dei ristori, oltre alle inevitabili incombenze burocratiche».

«Questo territorio e le imprese romagnole hanno dato ancora una volta prova della loro forza e del loro grande cuore – ha commentato il presidente di Piccola Industria e vice presidente di Confindustria Giovanni Baroni -. Tuttavia, non possiamo lasciarle sole, vanno sostenute sia nella ripartenza post emergenza che stimolando una cultura della prevenzione a tutto tondo perché si facciano trovare pronte di fronte alle catastrofi sempre più frequenti».

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