Bollette a 28 giorni: l’Antitrust multa per 200 milioni le compagnie telefoniche

Rivista al ribasso la sanzione erogata nel 2020.

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bollette a 28 giorni fatturazione mensile

Multa da oltre 200 milioni di euro per Fastweb, Telecom, Vodafone e Wind Tre per la vicenda delle bollette a 28 giorni del 2020 che aveva fatto infuriare le associazioni consumeristiche per il “trucchetto” che aveva creato artatamente un tredicesimo mese ai 12 canonici dell’anno.

L’Antitrust ha usato la mano pesante dopo aver accertato «un’intesa restrittiva» e «segreta» della concorrenza da parte delle quattro compagnie telefoniche. Il provvedimento arriva a conclusione del procedimento avviato da oltre tre anni relativo alla «fatturazione mensile con rimodulazione tariffaria», meglio conosciuta con la pratica illegale delle bollette a 28 giorni.

L’Autorità ha accertato che le compagnie telefoniche «hanno posto in essere un’intesa restrittiva segreta, unica, complessa e continuata della concorrenza» si legge nel Bollettino dell’Autorità, «impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile».

Il caso risale al 2020 e aveva innescato una battaglia legale sfociata in una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Ora, quest’ultimo provvedimento dell’Authority tiene conto delle sentenze del Consiglio di Stato che hanno comportato una rimodulazione, al ribasso, delle sanzioni inizialmente previste. Nel dettaglio, la multa comminata a Fastweb ammonta a 12.690.375 euro; quella a carico di Telecom Italia a 100.670.526 euro, mentre Vodafone e Wind Tre dovranno pagare rispettivamente 52.773.909,10 euro e 36.375.500 euro.

Per l’Antitrust «l’intesa restrittiva segreta» messa in atto dalle quattro compagnie telefoniche è «finalizzata a mantenere il livello dei prezzi esistente e a ostacolare la mobilità delle rispettive basi clienti, impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile».

Il provvedimento dell’Autorità raccoglie il plauso delle organizzazioni dei consumatori. «Bene le sanzioni, anche se avremmo preferito una multa piena e maggiore» commenta l’Unione nazionale dei consumatori. «Immaginiamo che la telenovela non sia finita qui» viene sottolineato puntando il dito sulla «politica dilatoria delle compagnie telefoniche a caccia di cavilli legali pur di poter fare i loro comodi», dimostrando che «servono maggiori poteri per le Authority e una giustizia amministrativa più efficiente, rapida e più attenta a difendere la parte debole dei rapporti contrattuali».

La multa «riconosce l’illegittimità delle fatturazioni a 28 giorni e delle rimodulazioni tariffarie messe in atto dalle quattro società telefoniche realizzando un danno economico per gli utenti» dice il Codacons ricordando che «si tratta in realtà di una rideterminazione delle multe già comminate dall’Autorità il 28 gennaio 2020, confermate nel giudizio dinanzi al Consiglio di Stato che aveva chiesto all’Antitrust di riquantificare l’importo delle sanzioni tenendo conto della durata effettiva dell’intesa anti-concorrenza».

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