Divieti di transito al Brennero, protesta degli autotrasportatori al confine

CNA Fita e Fai Conftrasporto sostengono l’azione del governo alla Corte di Giustizia Europea. Presente anche il ministro ai Trasporti Salvini.

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Divieti di transito al Brennero
Da sx, ministro trasporti Matteo Salvini, presidente Cna Fita Trentino Alto Adige, Daniela Dal Col, e il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè.

Protesta degli autotrasportatori di Cna Fita e Fai Conftrasporto contro i divieti di transito al Brennero alla presenza del ministro ai Trasporti, Matteo Salvini, che ha ribadito l’avvio della procedura d’infrazionedell’Austria alla Corte di giustizia europea.

«Le nostre aziende non sono più in condizione di sostenere i costi ed i pesantissimi disagi causati dai divieti di circolazione per i mezzi pesanti imposti dal Land Tirol» ha detto la delegazione di CNA Fita Trentino Alto Adigeguidata da Daniela Dal Col (vicepresidente di CNA-SHV Alto Adige-Südtirol e presidente nazionale di ANNA, l’Associazione dei noleggi e del trasporti eccezionali) alla manifestazione al confine del Brennero per illustrare le mosse decise dal governo per abolire i divieti di transito imposti dal Land Tirol che stanno causando notevoli disagi e danni economici sia alle aziende di autotrasporto merci, logistica e spedizionieri sia all’intero sistema economico italiano, in particolare del NordOvest e del NordEst.

Dal Col ha esposto i dati del recente studio di Uniontrasporti, elaborato in collaborazione anche con CNA Fita, che quantifica l’impatto economico dei divieti: «quasi 2,9 milioni di veicoli pesanti, di cui 980.000 italiani, subiscono i divieti. Tenendo conto che un veicolo transita al Brennero in media 4 volte al mese per 48 volte l’anno, possiamo quantificare il danno annuale in 168.000 euro di aggravio di costi per una piccola impresa e di 310.000 euro l’anno per una media impresa. In totale, 251 milioni di euro l’anno di danno per le imprese italiane con mezzi pesanti. Nel periodo 2018-2022, il danno ammonta a 1,25 miliardi di euro. Considerando i danni di filiera, l’impatto economico sull’Italia ammonta a 1,8 miliardi di euro in 5 anni».

«Abbiamo deciso di essere al fianco del ministro perché per la prima volta si stanno compiendo ulteriori e più decisi passi in avanti rispetto ai fiumi d’inchiostro inutilmente versati dai Governi precedenti nelle missive all’Europa – afferma il presidente di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè –. L’attuale Governo farà ricorso alla Corte di Giustizia europea per contrastare quello che è un vero e proprio sopruso dell’Austria nei confronti dell’Italia, con le limitazioni ai Tir incrementate di anno in anno».

«Brennero e divieti austriaci, interventi manutentivi, mancata condivisione della seconda canna del Bianco, produrranno gravi conseguenze sui collegamenti alpini – avverte Uggè – Il momento è certamente complesso, ma il tema delle infrastrutture deve diventare centrale per le scelte della nostra economia».

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