Isole artificiali sommerse per favorire la crescita di pesci e crostacei

In Friuli Venezia Giulia partito il progetto “Unità produttiva ittica” ideato da Confcooperative FVG con sostegno finanziario Ue per 570.000 euro.

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Isole artificiali sommerse
Le operazioni di caricamento delle Isole artificiali sommerse sulla chiatta per il trasporto al largo.

Creare una serie di isole artificiali sommerse per sostenere il settore regionale della pesca e aumentare la biodiversità marina. è questo l’obiettivo del progettoUnità produttiva itticaideato da Confcooperative Friuli Venezia Giulia: il progetto si avvale di un sostegno europeo pari a 570.000 Euro.

Il progetto isole artificiali sommerse è partito con la posa di alcune strutture sottomarine a 10 metri di profondità, a circa tre chilometri al largo di Lignano Sabbiadoro, per offrire riparo e vita a pesci, molluschi e crostacei dell’Alto Adriatico.

Alcune piastre ottagonali di calcestruzzo naturale, a superficie ruvida e con enormi fori circolari, costituiscono la base per i moduli assemblati in maniera stabile a formare 80 piramidi adatte a promuovere la vita marina. Le piramidi saranno protette dalla pesca illegale a strascico da apposite barriere posizionate sui fondali.

L’intervento, aggiunge Confcooperative Friuli Venezia Giulia, «ha lo scopo di aumentare le superfici sottomarine solide con scogli artificiali ottenendo un effetto di attivazione della catena alimentare e di aggregazione, aumentando così la presenza della popolazione ittica locale».

La fase realizzativa del progetto terminerà a novembre: la porzione di mare afferente al progetto è di circa 800 ettari. Si tratta, spiega la cooperativa, «di un modello innovativo di gestione della risorsa e della pesca sostenibiledal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Non si deve dimenticare lo stato di crisi del comparto regionale, sia a causa della riduzione del pescato, crollato del 74% a Grado e del 54% a Marano Lagunare negli ultimi 10 anni, che delle flotte in calo del 20%».

La crisi, sottolinea ancora Confcooperative Friuli Venezia Giulia, colpisce soprattutto la pesca artigianale. «Favorire il ripopolamento dei nostri mari – spiega Riccardo Milocco, presidente del Consorzio Cogepa – significa anche dare prospettive concrete alla diversificazione delle attività che, in futuro, saranno sempre più importanti come l’ittiturismo e le attività legate alla gestione della risorsa mare».

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