Che sia Veneto, Trentino o Lombardia, o ancora Abruzzo, sia per fare ore di trekking o una piccola passeggiata, per prendere il sole o respirare l’aria buona o, ancora, per gustare i formaggi in malga o per una scorpacciata di salumi tipici genuini, le vacanze in montagna italiana tirano sempre di più, anche d’estate, ed è stata scelta da oltre il 15%degli italiani in vacanza in questi ultimi 3 mesi, un dato significativo che segna un +2,7% di preferenze rispetto ai dati consuntivi della passata stagione estiva.
«La scelta di trascorrere la vacanza estiva in montagna – conferma Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfce responsabile di una ricerca – sembrava una tendenza destinata a diminuire negli anni post Covid-19, ma così non è stato tante che nell’estate 2023 si raggiungono i 72.640.000 presenze nelle aree montane di Alpi e Appennini presso strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere di vario genere, seconde case, etc. Di queste, le presenze registrate presso le strutture ricettive sono 24,7 milioni».
Jfc stila anche la classifica delle destinazioni più desiderate: quella che in assoluto ottiene i maggiori consensi tra gli italiani è Cortina d’Ampezzo, seguita da Courmayeur e Livigno. Emerge così che non solo in inverno, ma anche in estate, queste destinazioni mantengono la propria posizione di vertice.
«Nelle singole classifiche, invece, Bormio, seguita da Cortina d’Ampezzo e da Canazei – spiega Feruzzi – sono state indicate come le destinazioni più “rilassanti e tranquille”; Livigno, Courmayeur ed Asiago come le destinazioni più “green”. Gli Italiani, inoltre, considerano Andalo, Molveno e Madonna di Campiglio le destinazioni più “family”, mentre la destinazione più “divertente e giovanile” è Cortina d’Ampezzo, seguita da Courmayeur e Madonna di Campiglio. Infine, gli italiani indicano come destinazione montana/appenninica più “trendy” Cortina d’Ampezzo, seguita da Courmayeur e Madonna di Campiglio».
L’incremento dell’interesse verso le vacanze in montagna in estate spinge anche nuovi turisti verso queste destinazioni e crea nuovi modi di vivere la destinazione: da chi desidera avere la possibilità di effettuare facili passeggiate a chi vuole gustare i prodotti tipici, possibilmente nel luogo di produzione (ad esempio una malga); da chi è interessato a scoprire i boschi, la flora e gli animali selvatici sotto la conduzione di una guida ambientale, etc.
«In questo contesto – dice Feruzzi – è interessante notare come si innalzi anche la richiesta di qualità nei servizi: aumenta la ricerca di esperienze che sappiano garantire una forte attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, come pure crescono le richieste di servizi dedicati ai bambini e agli sportivi (ad esempio “bike park”) e le ricerche di ristoranti panoramici in quota, da raggiungere anche impiegando qualche ora di trekking».
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