Variante Ferroviaria di Trento: opportuno prolungare lo sbocco nord delle gallerie

Per Alternativa Popolare per il Trentino il passaggio attraverso le aree Sin ex Sloi e Carbochimica è improponibile per costi, rischio ambientale e degrado acustico.

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Variante Ferroviaria di Trento Comunità d’Azione Ferrovia del Brennero

Le evidenze che stanno emergendo nel cantiere per la bonifica delle aree Sin di Trento ex Sloi ed ex Carbochimica inquinate da residui petroliferi, carboniosi e da piombo tetraetile per consentire il passaggio della nuova variante ferroviaria ad alta capacità del Brennero dimostrano come la scelta progettuale sia stata troppo frettolosa e non basata sull’effettiva consistenza del pesante inquinamento esistente nel sottosuolo e del conseguente pesantissimo rischio ambientale.

«Da consigliere comunale di Trento e da responsabile di cantiere sto vendendo cosa emerge ogni giorno che passa nel tentativo di bonificare le rogge che attraversano l’area e la situazione diventa ogni giorno peggiore, con la crescita esponenziale dei rischi ambientali – afferma Andrea Maschio, consigliere comunale di Trento che si presenterà nelle liste di Sergio Divina candidato presidente del Trentino -. Ho sollecitato il sindaco Ianeselli e l’assessore Facchini a prenderne atto e ad agire di conseguenza per rivedere il progetto di attraversamento dell’area, anche per evitare responsabilità penali in capo agli amministratori comunali».

Una posizione fatta propria da Alternativa Popolare del Trentino che supporta la candidatura di Sergio Divina presidente del Trentino, che ha ascoltato anche le istanze provenienti dai vari comitati spontanei dei cittadini, da sempre contrari allo sbocco Nord della variante ferroviaria, che ha già comportato enormi disagi ai cittadiniper il trasferimento obbligato di residenti e di attività commerciali e professionali storiche della zona a causa dell’abbattimento di edifici che avrebbe potuto essere evitato.

«Posso anticipare che nel programma elettorale di Alternativa Popolare per il Trentino è previsto l’impegno, in caso di vittoria della coalizione che supporta Sergio Divina presidente del Trentino, a rivedere il progetto della variante ferroviaria di Trento almeno per quanto riguarda lo sbocco Nord delle gallerie – conferma Stefano Elena, estensore del programma della coalizione e candidato di Alternativa Popolare per il Trentino -, prevedendone il prolungamento verso Nord almeno fino all’area dei Solteri, di gran lunga meno problematica, dove si potrebbe intervenire anche con una riqualificazione complessiva di tutto l’areale della tangenziale cittadina interrandola, tale da riunificare il quartiere oggi tagliato in due dalla viabilità. Se poi dovessero sussistere le condizioni di una dilazione dei tempi di completamento dell’opera dal 2026 al 2030, come hanno proposto a Bruxelles gli esponenti dei vari comitati dei cittadini, si potrebbe ipotizzare anche il prolungamentodelle gallerie della nuova linea ferroviaria oltre l’abitato di Lavis, sempre ammesso di trovare i fondi necessari per il finanziamento dell’opera».

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