Politica trentina ancora in alto mare a due mesi dalle elezioni

Con la discesa in campo del terzo polo, le coalizioni in lizza salgono a tre: centro destra di Fugatti, centro sinistra di Valduga e centro autonomista di Divina.

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politica trentina

Mancano due mesi e un giorno alle elezioni regionali del Trentino Alto Adige del 22 ottobre prossimo, dove i cittadini dovranno eleggere i due consigli provinciali di Trento e Bolzano che, assieme, formano poi il Consiglio regionale e la politica trentina è ancora in alto mare, appena smosso dall’arrivo in lizza del terzo polo centrista autonomista guidato da Alternativa Popolare e dal suo leader locale, Sergio Divina.

Se la politica in Alto Adige scivola placidamente verso la terza riconferma del presidente uscente Arno Kompatscher con la “sua” Svp, dove l’unica scommessa sarà vedere di quanto i partiti dell’area tedesca – in forte crescitaeroderanno il suo tradizionale monopolio della rappresentanza del gruppo etnico tedesco, mentre è praticamente scontata la riedizione della coalizione con la Lega sempre non accadano tracolli anche in Alto Adige al partito di Salvini, la politica trentina offre un panorama decisamente più complicato.

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Da due le coalizioni principali sono passate a tre con l’arrivo dello schieramento capeggiato da Sergio Divinaalla guida di Alternativa Popolare per il Trentino affiancata da altre tre liste che interpreta il centro autonomistadella politica locale, che va ad aggiungersi al centro destra guidato dal leghista Maurizio Fugatti in forte calo diconsensi e alle prese con la tenuta di una coalizione in via di implosione, con beghe sia all’interno della stessa Lega che in Fratelli d’Italia, dove si discute più di cadreghe e di incarichi di potere – prima ancora di averlo conquistato – che di soluzioni per risolvere i problemi della popolazione.

Sul fronte del progressismo non va meglio, con il candidato presidente Gianfranco Valduga che partecipa alla gara con le ruote già sgonfie, spesso bucate proprio dai suoi supporter consci della debolezza del candidato e della spada di Damocle giudiziaria pendente sulla sua testa per una gestione del comune di Rovereto, di cui è sindaco uscente, che la Corte dei conti ha condannato per danno erariale evidenziando anche gli estremi di un possibile dolo. Anche se fino al terzo grado di giudizio tutti hanno diritto ad essere tenuti innocenti, correrecon una candidatura tutt’altro che candida costituisce già in partenza un handicap difficile da superare nelle urne.

Tra pochi giorni, la campagna elettorale entrerà nel vivo con la definizione delle liste che parteciperanno alle elezioni, dove il tema principale dovrà essere il rilancio dell’economia e dell’Autonomia speciale, uscita decisamente malconcia dalle cure della gestione del leghista Fugatti che ha aggiunto del suo ai danni già inflittidai governi precedenti. A seguire la necessità di rilanciare sulla gestione dei servizi pubblici, a partire da quelli sanitari che pagano la gestione fallimentare di un’altra leghista, Stefania Segnana, per finire con un serio intervento per ridurre la povertà che negli ultimi tempi si è aggravata pesantemente anche in quel Trentino che una volta era ricco e felice.

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