Scatta a Ferragosto la raccolta delle mele in tutta Italia con una produzione 2023 stimata in circa 2,1 miliardi di chili nonostante i problemi causati dai cambiamenti climatici tra afa record, freddo fuori stagione, grandine e alluvioni.
La previsione è di Coldiretti su dati di Prognosfruit in occasione dell’inizio della raccolta delle mele estive precoci, di quello che è il frutto nazionale più consumato in Italia, con un raccolto sostanzialmente in linea con quello dello scorso anno a partire dalle varietà come la Gala, la prima ad essere staccata.
L’andamento del raccolto di mele varia lungo la Penisola con previsioni positive che vengono dall’Alto Adige, dove si raccoglie quasi metà delle mele Italiane (+7%), e dal Trentino (+4%), mentre crollano i raccolti in Veneto(-25%) a causa della grandine ma anche delle gelate primaverili, quando molte aziende erano state costrette ad accendere i fuochi durante la notte per salvare le colture. Cali anche nell’Emilia Romagna alluvionata (-9%), in Lombardia (-4%) e nelle altre regioni produttrici.
L’Italia si classifica così al secondo posto tra i paesi produttori dell’Unione Europea dove la produzione è stimata in 11,4 milioni di tonnellate, in calo del 3% rispetto allo scorso anno, con in testa la Polonia con poco meno di 4 milioni di tonnellate (-11%), mentre al terzo posto, dietro all’Italia, si piazza la Francia con circa 1,5 milioni tonnellate (+8%). (
L’Italia – precisa la Coldiretti – può vantare un’ampia gamma varietale nell’offerta di mele grazie al rilevante patrimonio di biodiversità lungo tutta la Penisola con ben 6 mele italiane a denominazione di origine riconosciute dall’Ue: Mela Val di Non Dop, Mela Alto Adige Igp, Mela del Trentino Igp, Melannurca CampanaIgp, Mela Valtellina Igp, Mela Rossa Cuneo Igp.
Dal punto di vista delle varietà in Italia aumentano i raccolti delle Imperatore (+57%), della Golden Delicious(+14%) e delle Gala (+8%), mentre crollano quelle di Granny Smith (-44%), Renette (-39%) e Red Delicious(-27%). In calo anche le mele bio (-7%) che rappresentano comunque ormai il 9% del raccolto totale nazionale.
Il successo delle mele in Italia è anche legato alle riconosciute proprietà salutistiche che ne fanno un sinonimo di salute e benessere, dato che diversi studi dimostrano che può essere considerata a pieno titolo un farmaco naturale se consumato con costanza.
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