Gli effetti dell’inflazione: rincari sensibili dallo zucchero al gas

Indagine dell’Unione nazionale consumatori. In Trentino Alto Adige il record dei rincari dei servizi di ristorazione.

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Estate rovente sul fronte dei prezzi: lo sostiene l’Unione Nazionale Consumatori che ha elaborato i dati Istatsugli effetti dell’inflazione di luglio appena diffusi per stilare la classifica dei rincari dei beni e servizi, sia mensile che su base annua, oltre che la classifica delle città con i maggiori rialzi per quanto riguarda i servizi di ristorazione.

Per i maggiori rincari annui dei beni di consumo, al primo posto sempre lo zucchero con un incremento del 47,3% su luglio 2022. Al secondo posto l’olio di oliva con +30,6% e al terzo posto il Gas metano del mercato libero con un astronomico 28,3%, a fronte invece di un crollo del prezzo del gas del mercato tutelato del 34,6%, oltre che di una riduzione del prezzo del gas nei mercati all’ingrosso.

«Un divario tra mercato tutelato e libero di ben 62,9 punti percentuali. Un abisso che desta allarme! Bisogna che il Governo intervenga subito per rinviare la fine del mercato tutelato prevista per legge per il 10 gennaio 2024, sia per la luce che per il gas – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. Altrimenti ci sarà il definitivo colpo di grazia per le famiglie già in difficoltà. Anche per la luce la situazione è analoga e molto preoccupante, con il tutelato che scende del 27,6% e il libero che sale dell’11,3%, un differenziale di ben 38,9 punti. Non si capisce perché il Governo dovrebbe fare questo regalo alle compagnie energetiche a danno delle famiglie, visti i miliardi di extraprofitti che hanno già fatto e considerato che dei 10,5 miliardi attesi, che dovevano essere incassati dallo Stato, ne sono stati incassati appena 2,8».

Quanto agli effetti dell’inflazione sui maggiori rincari su base mensile i villaggi vacanze, campeggi e ostelli che in appena un mese aumentano del 16,4%. Medaglia d’argento per i voli intercontinentali che volano sempre più in alto: +9,1% su giugno 2023. Medaglia di bronzo dei rincari i voli nazionali che si alzano del 9% su base mensile. In controtendenza, invece, i voli europei che scendono del 2,6%.

«Una dimostrazione del fatto che i prezzi non hanno nulla a che fare con il costo del carburante, visto che salgono per le tratte più vicine e per quelle più lontane, mentre scendono per quelle intermedie. Una ragione in più perché il Governo vieti gli algoritmi non solo per i voli per le isole, ma per anche per quelli internazionali» prosegue Dona.

Per i servizi di ristorazione, ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, a fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 6%, a Viterbo i ristoranti rincarano del 14,5% su luglio 2022. Al secondo posto Brindisi (+12,1%), al terzo Benevento (+11,2%). Seguono Belluno, Cosenza, Messina e Olbia-Tempio (tutte a +8,5%), Trieste (+8,1%) e Massa-Carrara (+8%). Chiude la “top ten” Siena con +7,9%, I ristoratori più virtuosi sono a Trapani e Caserta (ambedue a +2,1%), seguiti da quelli di Terni (+2,7%) e Cremona (+2,9%).

Gli effetti dell’inflazionelivello regionale, è la Puglia ad avere i ristoranti più rincarati con +7,5% su luglio 2022, battuta solo dall’Alto Adige con +7,6%. Medaglia d’argento per il Trentino con +7%, al terzo posto il Friuli Venezia Giulia con +6,7%.

Proseguendo nella classifica basata sull’inflazione tendenziale di luglio, al quarto posto le patate con +26,9%, poi il riso (+26,7%), i voli nazionali (26,1%), i pomodori (+25%), le arance (+24,3%), finocchi e carote (+23%), chiudono la “top ten” i cavoli (+21,7%). Si segnalano poi alberghi e motel (13°, +19%), latte conservato (16°, +18,6%), pacchetti vacanza nazionali (20°, +17%), alimenti per bambini che in barba al tentativo del Governo e delle riunioni della Commissione allerta prezzi salgono ancora (24°, +15,8%), pane confezionato (30°, +14,7%).

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