Sulle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dalla Pm reggente della Procura di Rovereto, ViViana Del Tedesco, che aveva definito il protagonista dell’efferato omicidio di Iris Setti, Nweke Chukwuka, come un soggetto dotato di fisico prestante, una sorta di atleta olimpico, derubricando i precedenti arresti per possesso di una cinquantina di dosi di eroina come fatto trascurabile, l’Anm del Trentino Alto Adige prende le distanze e il Csm apre un fascicolo per fare luce sul rispetto delle procedure e sul comportamento della stessa Pm in merito al delitto Setti.
Una nota diffusa dalla presidente del tribunale di Bolzano, Francesca Bortolotti, in rappresentanza della giunta distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati del Trentino Alto Adige, afferma, in merito al delitto Setti, «apprendiamo dagli organi di stampa, cartacea e digitale, che la dottoressa Viviana Del Tedesco, procuratrice reggente della procura della Repubblica di Rovereto, ha reso nei giorni scorsi diverse interviste in merito all’efferato delitto consumatosi in quella città lo scorso 5 agosto e per il quale risulta unico indagato il signor Nweke Chukwuka, attualmente in regime di custodia cautelare. Questa giunta interviene per esprimere, in maniera pacata, ma ferma, la propria presa di distanza dalle dichiarazioni rese dalla dottoressa Del Tedesco, che trova discutibili e inopportune sia nel contenuto sia nel tenore delle espressioni adoperate».
«Ci auguriamo che al più presto arrivi una smentita da parte della collega, sebbene la pluralità di dichiarazioni che gli organi di stampa le attribuiscono nelle interviste renda difficile pensare che esse siano state amplificate o, peggio, travisate – si legge nella nota dell’Anm regionale -. In attesa di chiarimenti, non è superfluo ricordare la necessità che i rapporti tra magistratura e organi di informazione siano mantenuti sempre entro limiti di continenza e pertinenza con i fatti su cui il magistrato intende riferire. Non sembra che, nelle dichiarazioni che le sono attribuite, la dottoressa Del Tedesco abbia fatto un uso accorto del potere di conferire con gli organi di stampa, se è vero che sono state riportate espressioni che palesemente esondano dagli argini che la pendenza di un procedimento penale, per giunta ancora in fase di indagini preliminari, imponeva di rispettare».
Alla ripresa di settembre, il Consiglio superiore della magistratura si dovrà occupare delle indagini sui due casidi femminicidio avvenuti, a una settimana l’uno dall’altro, a Rovereto. L’avvocato e consigliere laico del Csm in quota Lega, Claudia Eccher, ha annunciato di aver già pronta la richiesta di apertura di due pratiche relative ai delitti di Mara Fait, uccisa a colpi d’accetta dal vicino di casa lo scorso 28 luglio, e di Iris Setti, aggredita nel parco Nikolajewka dal 37enne senza fissa dimora Nweke Chukwuka e morta poco dopo in ospedale per le ferite riportate, lo scorso 5 agosto.
L’istanza, formulata da Eccher con la collega Isabella Bertolini (FdI), verrà formalizzata e sottoposta al comitato di presidenza dopo la pausa estiva. A quanto riferito da Eccher, l’iniziativa è finalizzata a «capire come sono state condotte le indagini e come sono stati trattati i fascicoli».
Una delle questioni sollevate riguarderà la mancata attivazione del “codice rosso” per Mara Fait, l’infermiera in pensione di 63 anni uccisa nella frazione di Noriglio da Ilir Ziba Shehi. Subito dopo l’uccisione, i legali della donna hanno parlato di «anni di vessazioni, minacce e aggressioni» che avevano portato ad una denuncia formale, ma – a loro dire – «nulla era stato fatto».
L’altro aspetto si riferisce invece alle affermazioni attribuite alla procuratrice reggente della Procura della Repubblica di Rovereto, Viviana Del Tedesco, e riportate dal quotidiano “La Verità”, secondo cui la Pm avrebbe commentato la prestanza fisica di Nweke Chukwuka ed espresso valutazioni personali sui precedenti per drogae aggressione a carico del 37enne.
Della vicenda sul delitto Setti è stato investito anche il Parlamento con numerose interrogazioni, soprattutto a seguito delle dichiarazioni sopra le righe da parte della Pm Del Tedesco.
Forse, sarebbe utile arrivare ad una riorganizzazione delle strutture delle procure e delle corti giudicanti, introducendo per ogni Corte d’appello un ufficio stampa incaricato di tenere prioritariamente informata la pubblica opinione delle attività d’indagine e di giudizio, sollevando i singoli magistrati dalla necessità di conferire direttamente con i media. Se ne potrebbe avvantaggiare la qualità della comunicazione e dell’informazione, oltre ad evitare la tentazione della facile esposizione mediatica ad alti funzionari dello Statoche dovrebbero parlare esclusivamente attraverso i loro atti.
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