Alto Adige, bilancio di fine legislatura del presidente Kompatscher

L’Autonomia speciale volano essenziale per la crescita dell’economia del territorio. Bilancio 2023 a 7,67 miliardi di euro, staccando decisamente il Trentino.

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kompatscher ter Alto Adige
Il presidente dell'Alto Adige, Arno Kompatscher.

Il tema dell'”Innovazione“, che riguarda molti settori, è stato il filo conduttore della conferenza stampa di fine legislatura del presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, a poco più di due mesi dall’appuntamento elettorale del 22 ottobre prossimo cui lui si candida per il terzo mandato.

Il luogo della conferenza stampa di Kompatscher, la sede dell’incubatore tecnologico Noi Techpark di Bolzano, non è stato scelto a caso: «il NOI Techpark mostra cosa significano concretamente scienza, ricerca e innovazione», ha sottolineato Kompatscher. L’innovazione riguarda tutti gli ambiti della vita, perché «proprio se vogliamo conservare ciò che amiamo, dobbiamo continuare a svilupparci» ha sottolineato il presidente della Provincia.

Dal punto di vista economico, l’Alto Adige si trova in una buona posizione e vanta un elevato prodotto interno lordo pro capite, pari a 49.100 euro. Il successo si basa sull’economia di piccola scala, su «persone laboriose, innovative ed energiche» e su buone condizioni quadro. Per esempio, ha detto Kompatscher, è stato possibile evitare l’esodo rurale, risultato della politica perseguita per 50 anni. «Ma c’è anche un rovescio della medaglia: abbiamo molto traffico – ha detto Kompatscher -. Ne siamo consapevoli e stiamo lavorando a diverse soluzioni e misure».

Il presidente ha fatto riferimento alle trattative per il rinnovo della concessione dell’A22: «ora abbiamo trovato una soluzione che potrebbe effettivamente portare all’obiettivo: non si tratta solo del tracciato di un’autostrada in senso classico, ma del tracciato di un corridoio verde, cioè autostrada e ferrovia, queste infrastrutture devono essere utilizzate congiuntamente, collegate in rete, digitalizzate. Si tratta di guidare e modellare il traffico».

Nella sua conferenza stampa Kompatscher ha affrontato anche il tema della pandemia, che ha definito «un evento diverso da qualsiasi altro» e uno «stress test imprevisto per i sistemi sanitari». È stata una fase molto stressante del suo mandato, anche a livello personale, ha osservato Kompatscher. Abbiamo agito nella consapevolezza di dover garantire l’assistenza sanitaria. «Con le conoscenze di oggi, forse non farei tutto allo stesso modo, adotteremmo misure diverse, più tempestive, più brevi o più lunghe. Ma con le conoscenze che avevo allora, agirei nello stesso modo», ha spiegato Kompatscher. Nel sistema sanitario altoatesino le conseguenze sono ancora evidenti, ma si stanno creando i presupposti per le soluzioni. Tuttavia, è anche chiaro che il sistema sanitario rimarrà sempre un compito importante per il futuro.

L’Alto Adige è diventato uno dei migliori luoghi dove vivere in Europa. Tuttavia, questo ha portato a un enorme aumento della domanda per la scarsa disponibilità di alloggi e terreni edificabili: «è necessario imporre che siano riservati alloggi ai residenti», ha sottolineato il presidente. Ciò avviene, ad esempio, attraverso l’edilizia convenzionata o la super Imi. «Queste misure hanno sempre a che fare con il fatto che la transizione è difficile, c’è ancora margine di miglioramento. Ma la direzione è quella giusta», ha detto Kompatscher.

La società altoatesina è una società che ha voglia di fare, e questo deve esprimersi anche in salari equi, anche e soprattutto perché il costo della vita è aumentato, ha osservato il presidente. Come datore di lavoro, la Provinciadi Bolzano ha stanziato 627 milioni di euro negli ultimi tre anni per riconoscere l’impegno quotidiano dei suoi dipendenti. Ora questo deve essere promosso anche tra i datori di lavoro privati: «coloro che stipulano contratti integrativi territoriali e quindi rendono i salari più equi per i dipendenti dovrebbero ricevere un incentivo fiscale per questo», ha detto Kompatscher.

Un’altra sfida è rappresentata dal cambiamento demografico: la società invecchia, ha bisogno di più servizi sanitari e aumenta il bisogno di cure e assistenza. Allo stesso tempo, i cambiamenti demografici comportano anche una crescente carenza di manodopera perché mancano i giovani: «vogliamo creare le condizioni per consentire a tutti coloro che vogliono lavorare di farlo, per renderci attraenti come provincia. Il NOI Techpark è una leva per generarebrain gain” (guadagno intellettuale), per riportare le persone in Alto Adige e farlerimanere qui», ha sottolineato il governatore.

Anche l’Autonomia dell’Alto Adige dev’essere ulteriormente sviluppata e salvaguardata. «Il nostro numero di competenze è cresciuto, ma il nostro margine di manovra legislativo è stato limitato», ha sottolineato il presidente della Provincia. In questo contesto Kompatscher ha guardato al passato: «quando ho assunto la carica di presidente, dieci anni fa, ho trovato due grandi cantieri: l’autonomia finanziaria e la limitazionedell’Autonomia da parte della giurisprudenza della Corte costituzionale».

Il primo cantiere, quello delle finanze, è stato aperto dal premier Mario Monti: «lo Stato ha messo le mani nelle nostre casse e ci ha semplicemente sottratto miliardi di euro». Intensi negoziati sono riusciti a risolvere il problema, prima con l’Accordo di Milano e poi con la regolamentazione finanziaria (Patto di garanzia) del 2014. Questo accordo, assicurato da uno scambio di note con l’Austria, garantisce «che possiamo finanziare la nostra Autonomia ed esercitare le nostre competenze».

Di conseguenza, ha detto, le entrate per il bilancio provinciale sono aumentate in modo significativo. «Solo questi negoziati finanziari hanno garantito entrate per quasi due miliardi di euro», ha il presidente. Il bilanciodella Provincia è cresciuto più del prodotto interno lordo e del conseguente gettito fiscale. «Nel 2023 avremo più soldi in bilancio, 7,67 miliardi di euro, senza dover aumentare le tasse – ha detto Kompatscher – e dovremo versare meno soldi a Roma». Un bel record per una realtà di poco più di 500.000 abitanti, che stacca ancor di più un Trentino che esce malconcio dall’esperienza leghista della guida dell’Autonomia speciale.

Il presidente ha descritto l’Autonomia in generale come il secondo cantiere: «a seguito della riforma costituzionale del 2001, tutto sommato sostanzialmente positiva, la Corte costituzionale ha ripetutamente attaccato la nostra Autonomia con la sua giurisprudenza, limitando così le nostre prerogative legislative. Stiamo lavorando alla soluzione di questo problema, che richiede almeno una legge costituzionale. Ci sono stati tentativi di negoziazione con diversi governi. Attualmente siamo in trattativa con il governo di Giorgia Meloni e parallelamente con il governo austriaco di Karl Nehammer, in considerazione del ruolo di tutela dell’Austria». Soprattutto perché l’Alto Adige in alcuni settori è attualmente al di sotto dello standard del 1992, che all’epoca portò alla dichiarazione della fine del contenzioso da parte della Repubblica d’Austria, questo standard deve essere almeno ripristinato ha detto Kompatscher.

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