Il Trentino come Terni alle elezioni 22 ottobre 2023

Pronostici clamorosamente ribaltati: ad urne chiuse il candidato sindaco di area centro destra, Stefano Bandecchi, vince con il 54,6% contro quello ufficiale del centrodestra. Sergio Divina potrebbe ripetere l’exploit. Di Stefano Elena, direttore de "il NordEst Quotidiano"

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Stefano Elena (a sx) e Michaela Biancofiore.

Michaela Biancofiore ha ragione: in Trentino come Terni alle elezioni del 22 ottobre 2023 potrebbe ripetersi quanto già successo alle comunali del capoluogo umbro, dove il candidato indipendente di area centrodestra, Stefano Bandecchi, è riuscito a ribaltare tutti i pronostici che lo davano perdente al ballottaggio contro l’esponente ufficiale del centro destra, Orlando Masselli, battuto con un sonoro 54,6% contro 45,4%.

Trasponendo il caso di Terni in Trentino, Sergio Divina ha tutte le possibilità di riuscire vincente, sia con un risultato relativo che, nel migliore degli scenari possibili, incassando pure il premio di maggioranza.

A poche ore della presentazione de “Il Meglio Per Il Trentino”, non cessano le adesioni spontanee di personaggi, storici e non, appartenenti a Lega, Forza Italia e, soprattutto, di Fratelli d’Italia che si dichiarano sostenitori del progetto guidato da Sergio Divina, schifati dal comportamento dei propri segretari di partito locali e nazionali. Tutti personaggi che tramite messaggini si firmano con il proprio nome e cognome e che attendono solo istruzioni su come comportarsi per aiutare il conseguimento di una vittoria che, ora dopo ora, appare sempre più probabile, quasi certa, almeno per quella relativa che assicura i 18 seggi in Consiglio provinciale di Trento.

Interessante notare come questa forma di adesione totalmente spontanea arrivi, oltre a Divina, anche agli altri esponenti del Comitato promotore, con interessanti adesioni provenienti anche dal mondo del centro sinistra, evidentemente a disagio dalla deriva del Pd sotto la segreteria Schlein e dalla scelta di un candidato già in partenza perdente e che corre sotto l’alea della condanna giudiziaria per gli abusi nella gestione del comune di cui è sindaco in carica.

Su un altro aspetto Biancofiore ha ragione: la capacità di catalizzazione del consenso popolare e di fare squadra tra gli esponenti migliori della società trentina non è sicuramente di Maurizio Fugatti, che semmai si distingue per l’esatto contrario: averlo confermato alla guida della coalizione di centro destra, quando poteva tranquillamente essere cambiato come accaduto alle regionali di Sicilia e Molise incassando altrettante vittorie nette, è stato l’ultimo errore di una serie clamorosa che non tarderà ad essere certificato dalle urne.

Proprio dalle urne scaturirà anche un altro risultato: non quello del voto inutile propalato da tanti esponenti che sentono la loro cadrega sempre più scricchiolante, perché tutti i voti democraticamente espressi sono utilie rispettosi della volontà popolare. Ma quello dell’inutilità di certi personaggi paracadutati fortunosamente in politica che hanno potuto esprimere in questa legislatura tutta la loro mancanza di visione del Trentino e della sua Autonomia speciale, l’incapacità di governo e di programmazione della cosa pubblica, l’ignoranza delle norme e dei rapporti tra istituzioni e cittadini e molto altro ancora.

E’ molto probabile che il 23 ottobre 2023, ad urne aperte, possa scaturire un risultato che gran parte dei Trentini si attende: un sostanziale cambio di passo alla guida dell’Autonomia speciale, questa volta affidata a persone capaci, preparate e competenti.

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