C’era una volta la grande Germania: oggi a crescita zero, debito a livelli record

Crescono i timori per l'impatto sulla ripresa dell'Eurozona la prevista recessione per il 2023 dell’ex locomotiva europea.

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C’era una volta la grande Germania segnali di recessione

C’era una volta la grande Germania, quella che era locomotiva di tutta l’Europa. Ora cresce la preoccupazioneper una stagnazione che è già recessione per tutto il 2023 (-0,3%) che rischia di compromettere la ripresadell’Eurozona.

Secondo i nuovi dati preliminari sull’economia della Germania, tra aprile e giugno, Berlino fa registrare una crescita zero, mentre sale la preoccupazione per un debito giunto a livelli record. Anche se l’inflazione a luglioscende al 6,2% contro il 6,4% di giugno.

Per Robert Habeck, ministro tedesco dell’Economia espressione dei Verdi, è il momento di reagire, di fare investimenti, visto che «gli Stati Uniti stanno investendo in modo massiccio» con il piano Ira che mobiliteràqualcosa come 3.000 miliardi di dollari, attirando negli Usa investimenti agevolati anche di buona parte delle aziende tedesche che li spostano dalla loro nazione.

La Germania «non deve farsi mettere da parte», ha ammonito Habeck. E rispondendo alle previsioni negativedel Fmi sulle prospettive economiche del suo Paese, con il Pil che dovrebbe ridursi nel 2023 di 0,3 puntipercentuali, Habeck aveva già dichiarato che i problemi non possono essere ignorati, ma che non ci sarebbe ugualmente motivo per una «paura tedesca». I

In Francia, intanto, l’inflazione non armonizzata è calata a luglio al 4,3% (a giugno era al 4,5%), mentre in Spagna torna a salire al 2,3%. Il Pil francese registra nel secondo trimestre uno 0,5% di crescita, mentre quello spagnolo il +0,4%. Per Berlino le buone notizie sono minimali. Una è che nel primo trimestre del 2023 e nell’ultimo del 2022 i dati del Pil tedesco erano quelli di una recessione: –0,1% e -0,4%. I numeri sul Pil di luglio potrebbero quindi essere considerati una frenata dell’andamento più negativo. Si attendono ancora, inoltre, i valori definitivi dell’Ufficio tedesco di Statistica.

C’era una volta la grande Germania, dove cresce anche il debito dello Stato. Nel 2022 il debito del governo federale, dei Laender, dei comuni della previdenza sociale è arrivato alla cifra record di 2.368 miliardi di euro: un aumentodel 2% o di 47,1 miliardi di euro in più rispetto al 2021. Il debito pro-capite è aumentato di 244 euro, raggiungendo i 28.164 euro, comunque ben lontano dagli stratosferici 36.900 euro pro capite degli italiani, dalla culla alla tomba.

Per Habeck, la Germania paga «problemi strutturali» come la mancanza di lavoratori qualificati o le proceduredi approvazione troppo lunghe per la progettualità aziendale. Il ministro cita inoltre ancora l’impatto della «forte dipendenza dal gas russo che esisteva fino all’anno scorso» che la Germania acquistava a prezzi di favore, inferiori a quelli degli altri paesi Ue.

Habeck ha quindi subito spinto nuovamente l’introduzione di un prezzo speciale per l’elettricità industriale, perché «il tempo stringe e dobbiamo prendere decisioni in fretta» a testimonianza della preoccupazione che aleggia dalle parti di Berlino.

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