A quasi tre anni dall’appuntamento con le Olimpiadi invernali 2026 Milano Cortina, s’addensano nuove nubiche avvolgono il completo rifacimento della pista da bob di Cortina, il costo di costruzione è lievitato da 61 a 124 milioni, su cui ora s’abbatte anche il presunto errore contabile nelle previsioni finanziarie redatte dalla Società Infrastrutture Milano Cortina 2026 – Simico – che avrebbe clamorosamente sopravvalutato i ritornieconomici dell’impianto.
Stando ad un’interrogazione stilata dal consigliere regionale Veneto del Pd, Andrea Zanoni, «a fronte dello sconcertante errore contabile commesso dalla Società Infrastrutture Milano-Cortina 2026, SIMICO, sulle previsioni dei costi di gestione della nuova pista da bob, slittino e skeleton di Cortina, la Giunta Zaia rimetteràin discussione la realizzazione di tale infrastruttura per evitare un salasso pubblico pari a 2 milioni di euro? Al centro, la vicenda legata a SIMICO, che aveva pubblicato nella propria home page – spiega Zanoni – uno studio da cui emergeva come la pista avrebbe prodotto consistenti utili fin dal suo secondo anno di attività. Ora invece, come rilevano alcuni organi di stampa, i conti non tornano: la somma delle singole voci di ricavo del “bob race” sono duplicate, cioè riportate due volte per un probabile errore nella formula del foglio di calcolo. L’effetto è che al posto dell’utile (senza tasse e ammortamenti) dichiarato per tutti gli anni, si registrerà una perdita consistente a carico del Comune per ben cinque anni consecutivi».
Per Zanoni «appurato che SIMICO non ha smentito l’errore contabile commesso, risulta dunque che l’operatività post olimpica della nuova pista determinerà ingenti perdite economiche per la collettività, pari a quasi 2 milioni di euro in pochi anni, e non consistenti utili, come invece più volte dichiarato e pubblicizzato. Di qui la domanda alla Giunta regionale su come intenda procedere alla luce di questa novità contabile».
Forse a Zaia toccherebbe di fare come il presidente del Trentino e compagno di partito, Maurizio Fugatti, che qualche mese fa ha dovuto ingoiare il rospo di dire addio al tanto sbandierato impianto di pattinaggio velocitàdi Baselga di Piné, il cui costo era lievitato dai preventivati 50 milioni a 75 milioni, cancellandolo dagli investimenti, sostituito da un impianto provvisorio realizzato all’interno dei capannoni di Fiera Milano a Rho. Probabilmente, sarebbe doveroso fare altrettanto anche per la pista da bob di Cortina, sulla cui realizzazione pesa più che una reale esigenza sportiva un’impuntatura personale dello stesso Zaia. Lo stesso ministro ai lavori pubblici, Matteo Salvini, aveva proposto di utilizzate l’impianto della pista da bob realizzato per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, finita poi nell’abbandono, per il cui ripristino servirebbero decisamente molti meno soldi rispetto alla cattedrale di Cortina, destinata pur essa al rapido declino. Oppure utilizzare l’impianto di Innsbruck in Austria.
Se Fugatti in Trentino si è dovuto arrendere a fronte di un aumento di costi tutto sommato limitato – che avrebbe potuto essere abbattuto se si fosse preventivato di utilizzate il numeroso legname proveniente dagli schianti della tempesta Vaia che avevano colpito proprio i boschi dell’altipiano pinetano –, Zaia di fronte ad unraddoppio dei costi e a previsioni di costi di gestione sballati non dovrebbe pensarci su troppo e imbracciare le soluzioni alternative di Torino o di Innsbruck.
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