Bartolomeo Bezzi: il Trentino celebra il pittore della Val di Sole

Castello del Buonconsiglio, Centro Studi per la Val di Sole, Comune di Cles, Comune di Caldes, Comune di Ossana e Mart assieme nel centenario della morte dell’artista, uno dei più importanti del suo tempo.

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Bartolomeo Bezzi
Bartolomeo Bezzi - Canal Grande a Venezia, 1893 - coll. privata.

In occasione del centenario della morte di Bartolomeo Bezzi, sono numerose le iniziative culturali per rendere omaggio al grande artista solandro, uno tra i più importanti pittori trentini dell’Ottocento, nonché uno dei principali promotori artistici nell’Italia del suo tempo.

Originario di Ossana in Val di Sole, dove nacque nel 1851, compì la propria formazione artistica all’Accademia di Brera e divenne ben presto una figura di spicco dell’ambiente artistico milanese. Trasferitosi a Venezia nel 1890, contribuì in modo determinante alla fondazione della Biennale, che gli dedicò una mostra personale nel 1914. Negli ultimi anni di vita si ritirò a Cles, nel suo Trentino, dove morì l’8 ottobre 1923 dopo un lungo periodo di inattività.

I suoi temi preferiti furono il paesaggio e la veduta, ma occasionalmente si cimentò anche con il ritratto e le scene di genere, con una particolare propensione alla rappresentazione della figura umana dal vero.

Questo progetto culturale, nato dalla collaborazione tra Castello del Buonconsiglio, Comune di Cles, Comune di Caldes, Comune di Ossana, Mart e il Centro Studi per la Val di Sole, vuole celebrare l’artista attraverso quattro esposizioni commemorative, in stretto coordinamento scientifico, oltre ad un convegno di studi, alcune conferenze e un filmato sulla vita del pittore.

La mostra organizzata dal Castello del Buonconsiglio nella sede di Castel Caldes visitabile fino al 5 novembre, curata da Roberto Pancheri in collaborazione con Margherita de Pilati, è dedicata a Bezzipittore di figura”, nella quale verrà analizzato e approfondito l’approccio dell’artista alla figura umana, sia nell’ambito della ritrattistica che nelle vedute urbane animate dalla presenza dell’uomo, senza trascurare le scene di vita popolare ambientate in contesti rurali e alpini.

Bartolomeo Bezzi
Bartolomeo Bezzi – Figura femminile, 1878 – coll. privata.

Alla Biblioteca della Torraccia di Terzolas fino all’8 ottobre si terrà una mostra documentaria intitolata “L’archivio ritrovato: il fondo Bezzi del Centro Studi per la Val di Sole”, a cura di Stefania Dalla Serra, Salvatore Ferrari e Mauro Pancheri. Nella stessa sede si terrà inoltre tra fine giugno e inizio settembre un ciclo di conferenze dedicate alla vita di Bartolomeo Bezzi, alla formazione accademica, alla produzione pittorica, ai contatti con artisti e critici contemporanei.

Al Teatro comunale di Fucine di Ossana il 26 agosto avrà luogo una Giornata di studio, moderata da Salvatore Ferrari, sul tema “Bartolomeo Bezzi (1851-1923), un protagonista dimenticato dell’arte italiana tra Ottocento e Novecento”. Nella stessa occasione sarà presentato un filmato dedicato alla vita del pittore curato dall’Aref di Brescia.

Al Palazzo Assessorile di Cles dal 23 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 si terrà la mostra monografica, curata da Marcello Nebl con la collaborazione di Warin Dusatti, con oltre cinquanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private. L’esposizione avrà una narrazione diacronica suddivisa in sei sezioni principali, in grado di descrivere l’evoluzione del percorso artistico di Bezzi in maniera chiara e didascalica.

Infine, al Mart di Rovereto dal 6 dicembre 2023 al 3 marzo 2024 si terrà la mostra-approfondimento curata di Margherita de Pilati, che vedrà esposte una ventina di opere di grandi dimensioni con cui Bartolomeo Bezzi si fece conoscere ed amare dai collezionisti e dai critici darte del suo tempo, quei dipinti che grazie alle notevoli dimensioni e al forte impianto compositivo, ne hanno decretato la fortuna e la fama, rendendolo uno degli artisti di maggior notorietà in Italia.

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