Agroalimentare primo settore dell’economia reale italiana

Studio della Fondazione Edison e Confagricoltura sul settore allargato.

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cibo agroalimentare

«L’agroalimentare è il primo settore dell’economia reale italiana»: lo afferma Marco Fortis, vicepresidente della Fondazione Edison, in occasione dell’assemblea nazionale di Confagricoltura presentando il secondo rapportoItaly’s strengths in agriculture: a leading producer of vegetable products in Europe and the world” (edizione 2023), elaborato da Fondazione Edison e Confagricoltura.

Dal Rapporto emergono «chiaramente i primati del nostro paese nelle produzioni vegetali “Made in Italy” legate alla dieta mediterranea ed italiana. Si tratta di verdure, ortaggi, frutta e cereali, che rivestono un ruolo di grande rilievo non solo nel settore agricolo nazionale ma anche europeo e talvolta perfino mondiale, come nel caso dei carciofi o dei finocchi».

«Tra i settori dell’economia produttori di beni – prosegue Fortis – l’agroalimentare (inteso come aggregato di settore primario e industria degli alimentari, bevande e tabacco) è il più importante in Italia per numero di occupati (1.380.000 nel 2022), valore della produzione (201 miliardi di euro nel 2020) e valore aggiunto (64 miliardi di euro nel 2022). In tutti i casi, l’agroalimentare precede la metallurgia e i prodotti in metallo, che si collocano al secondo posto, e le macchine e gli apparecchi meccanici, al terzo posto».

Inoltre – spiega Fortis – «il settore agroalimentare italiano è anche il primo per investimenti fissi lordi nel complesso e per investimenti in impianti e macchinari. L’export del settore agroalimentare ha superato la sogliadei 60 miliardi (60,7 miliardi nel 2022) e sta mantenendo un buon trend di crescita nell’anno in corso. Inoltre, l’Italia è il primo Paese dell’Unione europea per la produzione di ortofrutta, vino e olio (28,4 miliardi di euro nel 2022) ed è il secondo paese al mondo per miglior bilancia commerciale nei formaggi (circa 2 miliardi di dollari nel 2022), dopo i Paesi Bassi. L’Italia è il paese dell’Eurozona con il maggior numero di occupati in agricoltura (839.000 nel 2020) ed anche nel settore primario nel suo complesso (913.000 nel 2021)».

In termini di valore aggiunto, «l’agricoltura italiana ha generato 37,2 miliardi, un valore secondo solo alla Francia, con cui si è però contesa la posizione di vertice dell’Unione europea durante l’ultimo decennio

Secondo il rapporto di Fondazione Edison e Confagricoltura, emerge che «l’Italia si pone in ben 42 casi tra i 3 principali produttori dell’Unione europea, nel quadro di un’accesa competizione soprattutto con Spagna e Francia». In particolare, «l’Italia è il primo produttore Ue in 18 produzioni agricole vegetali, il secondo in 19 e il terzo in altre 5. L’Italia è il primo produttore Ue, per esempio, di pomodori, finocchi, carciofi, melanzane, cime di rapa, indivie, ma anche mele e pere fresche, pesche, nettarine, albicocche, uve da tavola e da vino, meloni, kiwi, nocciole e bergamotto. Il nostro Paese è il primo produttore Ue di grano duro e riso».

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