In vista delle elezioni del 22 ottobre prossimo, nello scacchiere del centro destra trentino si sta assistendo alla mossa del cavallo per uscire da una situazione di perdurante stallo in cui l’arrocco del presidente uscente espressione della Lega Salvini, Maurizio Fugatti, aveva costretto il resto del centro destra, a partire da Fratelli d’Italia da sempre conscia che la ricandidatura del presidente uscente non è affatto vincente, come del resto lo stesso Fugatti ha appena ammesso nel corso di un’intervista ad un emittente televisiva locale.
Interessante notare come dalla stessa Lega giungano proposte di superamento dello stallo che passano attraversouno spostamento a lato di Fugatti per fare posto sempre ad un proprio candidato, ma che riceva quel gradimento anche da parte di Fratelli d’Italia che Fugatti ha sempre sprezzantemente evitato.
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In vista delle elezioni in Trentino, sono da registrare con interesse le prese di posizione da parte di ex consiglieri provinciali della Lega Nord, come Luca Paternoster e Claudio Civettini, unitamente a tanti ex segretari di sezione (Lorenzo Inama, già segretario della Lega della sezione Val di Non, Dario Granello, già segretario sezione Tesino, Giancarlo Leonardelli, già segretario sezione Pergine Valsugana, Stefano Planchel anche lui a Pergine Valsugana, Stefano Tonidandel ex presidente sezione Altopiano della Paganella e candidato Comunità di valle Paganella e laghi di Molveno) che sono scesi in campo personalmente per criticare l’operato politico di Maurizio Fugatti e, soprattutto, del commissario trentino del partito, l’ex onorevole Diego Binelli, specie quel passaggio secondo cui “dopo Fugatti c’è solo Fugatti”, facendo finta di dimenticare che anche recentemente la stessa coalizione di centro destra ha avuto il coraggio di cambiare il proprio candidato presidente in regioni che governava come la Sicilia e il Molise, uscendone nuovamente vittoriosa ai danni del centro sinistra, pure se allargato al M5s.
Di fatto, per la riconferma del centrodestra al governo dell’Autonomia speciale del Trentino il problema rimane uno solo: convincere Fugatti a farsi da parte e ad accettare un ruolo diverso. Saranno direttamente le segreterie nazionali di Lega Salvini e Fratelli d’Italia a farsene carico già nelle prossime ore. E se non ci sarà verso di una ricomposizione della coalizione, il centro destra potrebbe presentarsi al giudizio degli elettori diviso, con il contrappasso per la Lega di vedersi erodere gran parte del proprio già esiguo consenso locale proprio da Fratelli d’Italia che potrebbe giocare la carta di lanciare proprio Sergio Divina come proprio candidato presidente del Trentino.
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