Coste italiane: nel 2022 boom di illeciti amministrativi e di inquinamento marino

Secondo l’indagine di Legambiente si va dall'inquinamento all'abusivismo. Campania in testa alla classifica. Al Nord spicca l’Emilia Romagna.

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fogne e aria coste italiane pfas

Meno reati, ma boom di illeciti amministrativi legati all’inquinamento sulle coste italiane e del mare in Italia nel 2022 con la maglia nera che va alla Campania. Cattiva gestione dei rifiuti, scarichi in mare e mala depurazione, ma anche abusivismo edilizio e assalto al patrimonio ittico e alla biodiversità lungo le coste hanno visto contestare 13.229 infrazioni, pari a 1,8 violazioni per ogni chilometro di litorale.

Legambiente ha anticipato il dossierMare Monstrum”, frutto di un’elaborazione dei dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto, ricordando che sono quattro le procedure d’infrazione dell’Unione europea nei confrontidell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione, e che nel 2017 è stato nominato un commissario straordinario unico per il coordinamento e la realizzazione degli interventi funzionali a garantire l’adeguamento, nel minor tempo possibile, alle sentenze di condanna. Insomma, il rischio di fare il bagno in acque non proprio immacolate è sempre più frequente.

Gli illeciti amministrativi sulle coste italiane sono stati in totale 8.499 (+24,2% rispetto al 2021) e sono aumentate le sanzioni comminate 8.935 (+47,7%) mentre sono diminuiti i reati a 4.730 (-32,9% sul 2021). La Campania è in cima alla classifica in tutti i diversi parametri presi in esame: 1.245 i reati accertati e da sola rappresenta il 26,3% del totale nazionale. Un “primato” che si conferma per le persone denunciate e arrestate (989), i sequestri (496), gli illeciti amministrativi (1.273, cresciuti del 45,7% rispetto al 2021) e le sanzioni (1.247 relative al 2022, +42,7%).

Dal quarto sale al secondo posto per numero di reati (559 comunque in flessione rispetto ai 753 del 2021) la Puglia mentre scende di un posto il Lazio, con 539 reati (11,4% del totale) piazzandosi al secondo posto come numero di persone denunciate e arrestate (673) e sequestri (216 quelli eseguiti). Seguono Calabria, Sicilia e sesta a livello nazionale e prima regione del Nord è l’Emilia Romagna con 271 reati.

Cinque le proposte di Legambiente: rilanciare a livello nazionale e locale la costruzione e l’adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione; valorizzare le acque reflue depurate con il riutilizzo in agricoltura; rafforzare e rendere più efficienti i controlli delle Agenzie regionali di protezione ambientale e delle forze dell’ordine contro gli scarichi illegali; regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi (ad esempio acque nere e grigie, acque di sentina); promuovere politiche per la prevenzione nella produzione di rifiuti e riciclo.

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