Con le vacanze estive in arrivo e con i conseguenti esodi su due, quattro e più ruote, in Italia tornano i rincari dei carburanti, avvicinandosi pericolosamente alla soglia dei 2 euro al litro per la benzina al servito, andando ad alimentare il caro vacanze.
Secondo le rilevazioni di Quotidiano energia il prezzo medio praticato della benzina in modalità self service è di 1,851 euro al litro (1,847 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,851 e 1,859 euro al litro (no logo 1,837). Il prezzo medio praticato del diesel self è di 1,690 euro/litro (rispetto a 1,685), con le compagnie tra 1,690 e 1,702 euro al litro (no logo 1,674).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è di 1,988 euro al litro (1,986 il dato precedente) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,936 e 2,062 euro al litro (no logo 1,890). La media del diesel servito è di 1,831 euro al litro (contro 1,827), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,777 e 1,906 euro al litro (no logo 1,728).
I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,732 e 0,752 euro al litro (no logo 0,712). Infine, il prezzo mediodel metano auto si colloca tra 1,434 e 1,556 euro al litro (no logo 1,472).
Questi i prezzi sulla rete ordinaria, mentre su quella autostradale i prezzi aumentano spesso di parecchio, complice la taglia imposta ai gestori da parte dei concessionari autostradali, non paghi di incassare a mani basse su pedaggi sempre più cari a fronte di servizi sempre più precari in termini di percorribilità e di fluidità di marcia.
Se in Italia i prezzi dei carburanti aumentano, andando ad incrementare la voce “caro vacanze” già oberata dai rincari di alberghi, ristoranti e spiaggia, subito oltre confine la musica cambia, e tanto. Nella vicina Slovenia i prezzi dei carburanti sulla rete non autostradale sono decisamente più abbordabili. Lo scorso 20 giugno i prezzi massimi vedono la benzina a 1,424 euro al litro, 1,461 euro al litro di gasolio e 1.040 al litro di Gpl. In precedenza erano 1,382 euro per litro, 1,426 euro per litro e 1,010 euro per litro.
Con oltre 40 centesimi in meno al litro sulla benzina e 23 centesimi sul Diesel, cui vanno aggiunti anche i minori costi sull’ospitalità, spiagge e ristorazione la destinazione marina oltre frontiera è decisamente invitante, così come lo è, oltre che per gli italiani, anche per i turisti tedeschi e del nord Europa.
Se il governo Meloni e il ministro al turismo, Daniela Granero Santanché, credono veramente nelle potenzialità del turismo italiano dovrebbero mettere i principali costi legati al turismo italiano – a partire da quelli legati alla mobilità – allo stesso livello dei principali concorrenti confinanti, limitando il caro vacanze. Meglio perdere qualcosa in termini di accise e di Iva per recuperare su maggiori fatturati, occupazione e conseguente gettito fiscale, con bilancio complessivo molto probabilmente migliore, a vantaggio dei turisti esteri e, va sottolineato, anche nazionali che nel 2023 devono fare i conti con una minore capacità di spesa.
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