L’assemblea annuale Assica, l’associazione delle industrie della lavorazione della carne e salumi, ha evidenziatocome conseguenza del difficile anno una flessione sia nella produzione di salumi (in quantità, con un 2022 che ha chiuso a -2,2% rispetto al 2021) che nei consumi, con una flessione della domanda interna, cui si è aggiunta nell’ultimo trimestre del 2022 anche la forte contrazione di quella estera. E la situazione non sembra migliorareper il 2023.
Secondo il neopresidente di Assica, Pietro D’Angeli, «Il deciso e incessante aumento dei costi della materia prima, dei costi energetici e dei costi “correlati” è innegabile: l’incremento dei costi produttivi supera il 25%. L’inflazione del primo trimestre 2023 al consumo è circa 8%. Altrettanto evidente è che le industrie del settorehanno scaricato a valle solo parzialmente gli aumenti registrati, mantenendo calmierati i prezzi finali di vendita a tutela dei consumatori. Questo fenomeno ha determinato una sempre più marcata contrazione dei margini e della redditività delle aziende e ha sicuramente contribuito a generare problemi di liquidità alle imprese e ad accentuare la tensione finanziaria, comprimendo la possibilità di generare flussi di cassa positivi».
Per D’angelo «l’accesso al credito è l’altra grossa discriminante per la salute del settore, soprattutto per le piccole e medie imprese e per quelle aziende che non vantano rating estremamente positivi».
Per quanto riguarda i consumi, secondo i dati presentati all’assemblea di Assica, il settore ha mostrato una certa resilienza testimoniata dai buoni risultati delle vendite in GDO, ma l’incremento dei costi di produzione ha penalizzato i volumi venduti negli altri canali, che hanno recepito prima gli aumenti.
Nel complesso del 2022, la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 994.100 ton (-2,1%) contro 1,015 milioni di ton dell’anno precedente. Il consumo apparente pro-capite, considerato l’andamento della popolazione, si è attestato intorno ai 16,7 kg contro i 17,0 del 2021 (-2,1%). La struttura dei consumi interni vede quindi al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,8%del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 22,1% da mortadella/wurstel al 20,3%, dal salameall’8,5% e dalla bresaola al 2,4%. Chiudono gli altri salumi al 18,8%.
Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro–capite è rimasto stabilea 28,4 kg (+0,2%) grazie all’incremento registrato dai consumi di carne suina fresca (+3,6%).
Nel 2022 la produzione di conserve animali e quella di grassi lavorati è risultata in flessione rispetto a quella dell’anno precedente attestandosi a 1,393 milioni di ton da 1,433 milioni di ton del 2021 (-2,8%). L’insieme delle produzioni ha presentato un fatturato di 8.964 milioni di euro, superiore (+2,2%) a quello del 2021 (8.774 milioni di euro).
La produzione di salumi nel 2022 ha evidenziato una flessione in quantità, dopo l’importante incremento registrato nel 2021 e ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,143 milioni di tonnellate da 1,169 del 2021 (-2,2%). È risultato in leggero aumento, invece, il valore della produzione salito a 8.522 milioni di euro (+1,2%) da 8.420 milioni del 2021 spinto dagli aumenti dei costi di produzione.
Nell’export, secondo i primi dati rilasciati da Istat, nel corso del 2022 le spedizioni dei salumi italiani si sono fermate a quota 197.800 ton per 1.990,9 milioni di euro, registrando una lieve flessione a volume (-0,4%) ma una crescita a valore (+7,4%).
L’assemblea di Assica ha eletto all’unanimità nuovo presidente Pietro D’Angeli che raccoglie il testimone di Ruggero Lenti. Classe ‘62, romagnolo, D’Angeli inizia giovanissimo la sua formazione specifica nel settore. Dal 2005 è direttore generale della Clai, cooperativa all’interno della quale è cresciuto, sin dal suo ingresso in azienda nel 1988 in qualità di direttore di produzione e di stabilimento. Dal dicembre 2019 è inoltre amministratore unico di Zuarina, e dal 2021 in Assica ricopriva il ruolo di vicepresidente con delega ai rapporti di filiera.
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