Sentenza cerchiobottista del Tar di Trento sulla vicenda della soppressione degli orsi problematici decretata dal presidente leghista della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che canta vittoria, nonostante che i magistratiabbiano sostanzialmente rimandato a fine anno la decisione dopo i ricorsi contro l’abbattimento presentati dalle associazioni animaliste.
Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Trento ha pubblicato le ordinanze sui ricorsi proposti control’abbattimento degli orsi JJ4 e MJ5. In tutte le ordinanze, il Tar riconosce come i ricorsi non siano supportati da un presumibile fondamento giuridico e ravvisi profili di inammissibilità, in ordine alle impugnazioni dei provvedimenti del presidente della Provincia di Trento, il decreto numero 9 del 19 aprile e il decreto 10 del 27 aprile, con cui si dispone l’abbattimento dei due esemplari ritenuti pericolosi.
Il Tar ha deliberato di sospendere l’esecuzione dei provvedimenti della Provincia su JJ4 fino all’udienza cautelarefissata al 27 giugno 2023 (con udienza di merito al 14 dicembre 2023) e di MJ5 fino al 22 giugno per motivi procedurali.
«Alla luce delle ordinanze pubblicate stamani – commenta Fugatti – emerge come la Provincia abbia svolto la propria istruttoria alla base dei provvedimenti adottati per gli orsi pericolosi, JJ4 (responsabile dell’uccisione di Andrea Papi), e MJ5 (che ha aggredito un uomo in Val di Rabbi), in maniera ragionevolmente approfondita».
Dal fronte animalista si canta lo stesso vittoria, sia per l’ulteriore proroga, sia per l’apertura ad uno scenario di trasferimento degli orsi problematici. La Lav in una nota parla di «nuova vittoria perché la soppressione è sospesa e la vita degli orsi per ora è salva. Le possibilità di trasferirli sono concrete e reali e LAV depositerà il progetto per portare in salvo gli animali in un rifugio santuario sicuro, sostenendone interamente le spese. Il 14 dicembre ci sarà l’udienza di merito del TAR e LAV ritiene che fino a questa data Jj4 e Mj5 non possano essere uccisi».
«Accogliamo con soddisfazione la decisione del Tar di Trento di sospendere provvisoriamente il provvedimento di abbattimento nei confronti dell’orsa JJ4» affermano congiuntamente Enpa, Leidaa e Oipa che hanno presentato congiuntamente ricorso contro i decreti di soppressione degli orsi del leghista Fugatti.
«Il provvedimento di abbattimento e quindi l’uccisione dell’orsa JJ4 non ha alcun fondamento, dal momento che esistono valide alternative – affermano le tre associazioni -. Noi abbiamo elaborato delle proposte, che svilupperemo ulteriormente nelle prossime settimane, proprio per dimostrare che non c’è alcuna necessità di abbattere JJ4. L’orsa potrà andare a vivere in un posto molto lontano dal Casteller e soprattutto molto diverso. Ci sono dei precedenti molto incoraggianti dove gli animali sono stati trasferiti e stanno bene e vivono in situazioni compatibili con le loro esigenze etologiche».
Enpa, Leidaa e Oipa sottolineano che si è cercato, con la prepotenza, d’imporre un provvedimento di abbattimento che non ha nessun fondamento perché le alternative praticabili ci sono. «Lo abbiamo in parte già dimostrato e nelle prossime settimane lo dimostreremo ancora di più. Resta inspiegabile e assurdo che la Provincia di Trento abbia insistito sull’abbattimento come se fosse l’unica soluzione possibile e che il ministerodell’Ambiente si sia “chiamato fuori” dalla decisione sulla vita dell’orsa, patrimonio dello Stato».
Esprime soddisfazione per la decisione del Tar anche il Wwf esprimendo la «preoccupazione di garantire un benessere psico-fisico all’orsa JJ4, rinchiusa da settimane nel centro faunistico del Casteller in condizioni di reclusione insostenibili; dall’altro ribadisce l’importanza di concentrare attenzioni ed energie nel trovare soluzioni reali e condivise per la coesistenza uomo-orso in Trentino, per evitare che queste situazioni possano ripetersi in futuro».
Per il Wwf «la drammatica vicenda dell’uccisione di Andrea Papi da parte dell’orsa JJ4 nell’aprile scorso ha evidenziato chiare responsabilità. Garantire la sicurezza delle persone e diffondere una reale conoscenzadell’orso nelle aree di presenza di questa specie deve restare la priorità di tutti gli attori in gioco. E’ doveroso per il Wwf Italia lavorare per ridurre al minimo le probabilità che episodi tragici di questo tipo si ripetano in futuro, recuperando un approccio scientifico, approccio purtroppo dimenticato negli ultimi anni, durante i quali l’orso è stato “gestito” più sul piano politico e demagogico che non su quello tecnico-scientifico».
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