Il caro tassi sui mutui rallenta il mercato immobiliare

Più difficile per una famiglia acquistare una casa, che assorbe circa 3 anni di stipendi. I nuclei di giovani quelli in maggiore difficoltà nell’accesso alla proprietà immobiliare.

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Il 2022, per il mercato immobiliare residenziale, è stato un buon anno, ma il caro tassi sui mutui a fine anno ha iniziato a frenare gli acquisti con un effetto che prosegue anche nel 2023, rendendo meno accessibile contrarre un mutuo per comprare casa.

I prezzi degli immobili, solo in lieve crescita, rispetto a un’economia e redditi in ripresa hanno diminuito di poco i giorni di stipendio che necessitano ad una famiglia media per comprare casa: 3 anni e 80 giorni, in ulteriore calo nei mesi di quest’anno e molto inferiore al 2010 quando ci volevano oltre 4 anni, anche se la fotografia del rapporto Abi-Agenzia delle Entrate non entra nello specifico dell’ammontare del reddito medio di una famiglia.

Sui livelli record di compravendite, ai massimi degli ultimi sedici anni, si è però abbattuta la doccia fredda della stretta sul costo del denaro della Bce, che ha portato i tassi di riferimento per i mutui dallo zero al 3,75%. Nel 2022 le compravendite immobiliari sono state 780.000, oltre 30.000 unità in più del 2021 (+4,7%), anche se nell’ultimo trimestre il calo è stato del 2,1%.

Gli italiani devono fare i conti ora con tassi sui mutui al 4% dopo un decennio di liquidità abbondante, oltre agli effetti del caro inflazione che insistono specie su alcuni settori della popolazione. Si tratta, ripete più volte il rapporto, di livelli comunque inferiori a quelli degli anni prima della svolta di Draghi sui tassi a zero verso i quali il confronto è ancora positivo.

L’indice di accessibilità (affordability index) che sintetizza l’analisi dei vari fattori (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di interesse sui mutui) è risultato in flessione per 1,2 punti percentuali rispetto al 2021.

A fine 2022 inoltre, poco più del 50% delle famiglie giovani non proprietarie poteva accedere all’acquisto di una abitazione; questo dato è inferiore di 3,5 punti percentuali rispetto a quanto registrato nel primo semestre, ma significativamente superiore alla media storica e in particolare ai dati del 2011-2012 quando la quota di famiglie giovani in grado di poter accedere all’acquisto di una abitazione era di poco inferiore al 20%.

Un punto il rapporto lo riserva al mercato delle locazioni: il canone annuo complessivo supera i 300 milioni di euro con un canone annuo medio per unità di superficie pari ad oltre 81 euro al metro quadrato, con il livello più alto che si registra a Roma con 140 euro al metro quadrato.

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