L’Emilia Romagna sconta una nuova catastrofe ambientale dopo il terremoto del 2012, con l’alluvione che ha nuovamente colpito a due settimane dal primo evento, interessando specie la Romagna con le province di Ravenna e Rimini-Forlì.
«A pochi giorni dall’anniversario della prima scossa di terremoto del 2012, non esito a dire che siamo di fronte ad un altro terremoto» per portata dei danni del maltempo in regione ha detto il presidente dell’EmiliaRomagna, Stefano Bonaccini, nel corso di una conferenza stampa con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosie il vice ministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami.
Intanto crescono a nove le vittime dell’alluvione che ha colpito la zona della Romagna. Bonaccini ha riferito anche di alcuni dispersi. Gli sfollati, come ha detto il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, sono circa 4.000, ma si tratta «di un dato approssimativo».
Il governo è pronto a sostenere la popolazione danneggiata e il premier Giorgia Meloni, in viaggio per un vertice internazionale in Giappone, in una tappa si è collegata con i ministri per aggiornarsi sulla situazione assicurando la prossima emanazione di misure di sostegno per la popolazione e le imprese colpite dall’alluvione.
I fiumi che sono esondati sono 14. Le inondazioni hanno interessato anche grandi centri abitati: Cesena, dove ieri sera è tracimato il Savio; a Forlì, a causa dell’esondazione del Montone, e soprattutto Faenza, già durissimamente colpita dall’ondata di maltempo di due settimane fa, con il Lamone nuovamente esondato, ma a differenza di quanto successo nelle settimane scorse, la rottura dell’argine ha interessato anche il lato sinistro del fiume, quello rivolto verso il centro della città. L’acqua è rapidamente salita, invadendo strade e in alcuni casi andando oltre i primi piani delle abitazioni. A Faenza alcune zone sono raggiungibili solo con la barca.
L’emergenza non si ferma alle grandi città, ma è più diffusa nei piccoli centri di pianura e di collina. A Castel Bolognese, il sindaco ha lanciato l’allarme perché il paese è senza luce e senza viveri. I collegamenti sono praticamente bloccati: dalle ferrovie alle autostrade, senza contare l’interruzione di moltissime strade regionali.
Annullato dagli organizzatori il Gran premio di Imola di Formula1 in programma nel fine settimana, anche perché l’autodromo costeggia il fiume Santerno e alcune aree del circuito sono rimaste allagate.
Nell’alluvione in Emilia Romagna in sole 24 ore sono caduti fino a 200 millimetri di pioggia, con intensità massime nella fascia tra Monghidoro, Civitella di Romagna e Castrocaro Terme. «La peculiarità dell’evento, che è stato classificato come estremo in base ai dati degli ultimi 20 anni, è che sta insistendo nella stessa area già colpita due settimane fa – afferma Paola Salvati, ricercatrice dell’Istituto di ricerca per la Protezione idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche -. Vuol dire che i terreni erano già saturi e non hanno potuto assorbire l’acqua in eccesso, che scorrendo in superficie ha aggravato le piene di tutti i fiumi».
Oltre all’alluvione, il rischio è la crescita di fenomeni franosi già registrati nelle ultime ore e tenderà ad aumentare se le piogge intense continueranno. A questa situazione si sono aggiunte, inoltre, diverse aggravanti: il ciclone atmosferico che ha causato l’alluvione si è fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo le piogge per diversi giorni, e i forti venti che soffiano sulla costa hanno ostacolato il deflusso delle acquedall’Appennino all’Adriatico.
Intanto, le regioni hanno attivato l’invio di nuclei di volontari e di vigili del fuoco, unitamente a mezzi per lo sgombero delle strade, idrovore per svuotare appartamenti, garage e negozi, oltre a canotti per spostare le persone rimate bloccate dall’acqua, alcune evacuate via aria dagli elicotteri.
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