Turismo Italia 2023 a gonfie vele

Santaché: «si potrebbe superare il risultato del 2019». Bocca: «attenzione al livello di fatturato».

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turismo italia presenze turistiche in Italia
La folla di turisti a Venezia.

Per il turismo Italia il 2023 sarà l’anno del pieno recupero sui dati prepandemia o addirittura del soprasso sul record del 2019, stando ai dati anticipati dall’Istat sui primi dati provvisori del 2023 riferiti al bimestre gennaio-febbraio.

Sandro Cruciani, direttore della Direzione centrale per le statistiche ambientali e territoriali dell’Istat in audizione presso la commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del Piano strategico del turismo ha detto che «i dati sembrano confermare la definitiva ripresa del settore (+45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre dell’anno 2022), con una crescita rilevante sia delle presenze straniere (+70,5%) sia di quelle domestiche (+28,8%). Se i dati relativi ai prossimi mesi confermeranno questa tendenza, sarà possibile registrare nel 2023 il pieno recupero – e persino il superamento – dei livelli pre-pandemici».

Secondo l’Istat i dati provvisori del turismo Italia relativi al 2022, l’incremento annuo delle presenze è stato pari a +39,3% rispetto al 2021; ad esso hanno contribuito soprattutto il recupero del turismoinbound” (la clientela residente all’estero), componente della domanda che era stata maggiormente penalizzata dalla pandemia (le presenze dei clienti non residenti sono cresciute del +84,8% e quelle dei residenti del +12,9% rispetto al 2021), e l’eccezionale resilienza della stagione estiva.

Il bilancio consuntivo del 2022 fa registrare, tuttavia, ancora un numero di presenze inferiore – di circa 34 milioni di unità – a quello osservato nel 2019 e un saldo pari a -7,8% (-11,1% le presenze della clientela estera e -4,4% quelle della clientela italiana). Nel confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea, l’Italia si confermain quarta posizione per numero di presenze nel 2022 (il 14,5% di quelle registrate nell’intera Ue in quell’anno), dopo Spagna (16,6%), Francia (16,3%) e Germania (14,7%). Per numero di presenze straniere è al secondo posto tra i paesi dell’Ue dopo la Spagna.

Un risultato immediatamente salutato con soddisfazione dal ministro del Turismo, Daniela Granero Santachè, ancora scottata dalle topiche della recente “meravigliosacampagna di promozione del turismo italiano: «l’Istat conferma la ripresa di un settore che è fondamentale per l’economia della Nazione. La testimonianza che il 2023 sarà davvero l’anno del sorpasso sul 2019. E questo deve spingerci a fare sempre di più, intervenendo per rendere strutturali i dati sul turismo favorendo politichedestagionalizzazione e di controllo del fenomenodell’”overtourism”, che penalizza tante meravigliose località italiane».

I dati del turismo Italia vanno considerati in tutti i loro aspetti, anche qualitativi come quelli relativi al fatturatoespresso dal numero delle presenze: per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca «i dati anticipati dall’Istat sono molto buoni, ma dobbiamo cominciare a parlare anche di fatturato. Altrimenti è come se io misurassi i risultati della Pirelli solo in base al numero di pneumatici venduti e non in base al tipo e quindi al costo».

«Il turismo – afferma il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messinaviaggia al doppio della velocità degli altri comparti ma bisogna sciogliere i nodi che frenano ancora il comparto, a partire dalla carenzadi personale che resta il problema più stringente e rischia di ridurre l’impatto positivo della ripresa: solo per questa estate stimiamo, infatti, la mancanza di 100.000 addetti».

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