L’atteggiamento eccessivamente dogmatico in tema di ambiente da parte della Commissione europea rischia di fare più danni di quelli che vorrebbe evitare alla natura: nuova vittima dell’approccio unilaterale è il riciclaggiodegli pneumatici fuori uso, aspetto tutt’altro che trascurabile.
Secondo la denuncia fatta da Ecopneus, il consorzio che cura la raccolta, il trattamento il recupero e il riciclaggio degli pneumatici fuori uso, ritiene che «la votazione a Bruxelles del 26 aprile scorso che porterà al bando dell’uso di intaso polimerico nelle superfici sportive in erba sintetica ha segnato un punto di non ritornoper la filiera del riciclo degli pneumatici fuori uso (Pfu) in Italia».
Il riciclaggio degli pneumatici fuori uso trasforma questo prodotto da problema in nuova materia prima, altrimenti destinati tal quale alle discariche o alla termovalorizzazione o, peggio al loro abbandonoindiscriminato nell’ambiente. Dal loro recupero si ricavano i materiali metallici contenuti nella carcassa e un polverino che, adeguatamente trattato, può essere trasformato in sottofondi elastici per pavimenti e attrezzaturesportive. Non solo: può essere utilizzato come miglioratore delle caratteristiche degli asfalti, assicurando ai manti maggiore elasticità e durabilità nel tempo.
Ecopneus tratta «ogni anno, circa 400.000 tonnellate di pneumatici che vengono riciclate in molteplici applicazioni e la proposta di bando del Comitato Reach europeo potrebbe mettere a rischio la principaleapplicazione per l’utilizzo di gomma riciclata, ovvero le superfici sportive in erba sintetica, fondamentali per la pratica sportiva dilettantistica e professionistica» in oltre 5.000 impianti che utilizzando con successo tale materiale riciclato.
Se il divieto di utilizzo del polverino di gomma ricavato dagli pneumatici fuori uso andrà avanti, secondo Ecopneus «una filiera economica e ambientale consolidata in Italia subirà gravi conseguenze, estese anche all’ambiente, visto che l’utilizzo di gomma riciclata permette di evitare l’emissione di 371.000 tonnellate di CO2 equivalenti all’anno nell’Ue, pari a quella assorbita da 231.000 ettari di terreno forestale. Questo beneficio è 4,3–4,9 volte superiore rispetto al recupero energetico degli pneumatici negli inceneritori.
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