Cuneo fiscale tagliato fino a 7 punti per i redditi medio bassi

Decreto del governo Meloni per dare ai lavoratori circa 100 euro in più per sei mesi. Calderone: «obiettivo è rendere strutturale il provvedimento».

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La leader di Fratelli d'Italia e premier, Giorgia Meloni.

Il governo Meloni ha approvato nel consiglio dei ministri del primo maggio il decreto con cui il cuneo fiscale è tagliato fino a 7 punti sui redditi medio bassi fino a 35.000 euro, assicurando entro la fine dell’anno l’erogazione fino a 100 euro al mese per combattere il caro vita.

A tale scopo sono stati stanziati «circa 4 miliardi di euro che vengono destinati, nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2023 (senza ulteriori effetti sulla tredicesima), all’incremento di 4 punti percentuali del taglio del cuneo fiscale per i dipendenti rispetto a quanto già previsto in legge di bilancio» specifica il ministero dell’Economia in una nota, precisando che lo sgravio del cuneo fiscale, tutto a beneficio dei lavoratori, viene quindi elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25.000 euro, mentre viene innalzato dal 2% al 6% per i redditi fino a 35.000. L’aumento in busta paga viene stimato, tra luglio e dicembre, fino a 100 euro mensili medi.

Il decreto prevede poi 142 milioni nel 2023 per innalzare fino a 3.000 euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori. «Si tratta di una misura che punta a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi» prosegue la nota del Mef. Nel provvedimento, che contiene un pacchetto di misure per il lavoro che attivano la riforma del reddito di cittadinanza e incentivano all’assunzione, c’è anche – fa sapere il Mef – il rifinanziamento del fondo per la riduzione della pressione fiscale prevista dalla scorsa manovra.

«Il decreto dignità non ha contribuito a rendere più stabile il lavoro. Se andate a vedere quelle che sono le indicazioni sui contratti a termine, vi renderete conto che in Italia in media il contratto a termine dura meno di 12 mesi – ha detto il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, al termine del consiglio dei ministri -. Questo perché c’era una evidente distorsione sulle causali di rinnovo. In questo caso noi affidiamo alla contrattazione la definizione di quelle che sono le causali tipiche, questo per usare al meglio tutte le forme contrattuali, cercando di rendere più inclusivo il mondo del lavoro”, ha aggiunto. Nel decreto ci sono “interventi importanti a favore dei “neet”, come dei giovani disabili».

Per le causali dei contratti a termine «ci affidiamo alla contrattazione collettiva» e per questo «mi stupiscono le critiche dei sindacati: ci affidiamo alla contrattazione collettiva perché sappiamo che sapranno trovare le caratteristiche e le specificità dei settori – ha puntualizzato Calderone -. E’ un intervento di valorizzazione e spinta al rinnovo dei contratti» ha aggiunto il ministro spiegando che non viene modificata la parte che prevede l’assenza di causali per i contratti fino a 12 mesi, mentre servirà per quelli fino a 24 mesi.

Tra i provvedimenti del decreto varato dal governo Meloni, il nuovo “assegno di inclusione” che va a sostituire il “reddito di cittadinanza” che sarà realtà dal primo gennaio 2024, come misura di «contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale», rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o ultra 60enni e che potrà arrivare a 500 euro al mese (630 euro se composta da ultra 67enni o con disabili gravi), cui aggiungere 280 euro mensili se vivono in affitto. Verrà erogato per diciotto mesi e potrà essere rinnovato, dopo lo stop di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Necessario essere residenti in Italia da almeno cinque anni e avere un Isee non superiore a 9.360 euro. Per avere il beneficio si dovrà iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl).

Arriva anche lo “strumento di attivazione al lavoro” destinato agli occupabili che partirà dal primo settembre 2023. La partecipazione a corsi di formazione, di qualificazione professionale o a progetti utili alla collettività diventa vincolante. Il beneficio sarà di 350 euro e al massimo per dodici mesi, non rinnovabili.

Parallelamente decollano incentivi per le assunzioni rivolti ai datori di lavoro che reclutano i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, che sarà riconosciuto, per dodici mesi, unitamente all’esonero del 100% dei contributi previdenziali, nel limite di 8.000 euro annui (al 50% se a tempo determinato o stagionale).

Infine, viene innalzato a 15.000 euro l’attuale tetto di 10.000 euro dei buoni per il lavoro occasionalerelativamente a chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento.

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