Mercato dell’auto a marzo 2023 decolla a razzo (+40,8%) dopo anni di magra

A spingere la ritrovata disponibilità di prodotto da consegnare dopo la crisi dei componenti che aveva rallentato la catena produttiva.

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marzo 2023 il mercato dell’auto italiano decolla a razzo con una crescita delle immatricolazioni del 40,8%, attivando a 168.294 unità grazie alla rinnovata capacità di consegna di prodotto da parte delle case costruttrici dopo la crisi degli approvvigionamenti di componentistica, soprattutto elettronica.

Il consuntivo dei primi tre mesi 2023 del mercato dell’auto chiude così con 427.019 immatricolazioni con un incremento del 26,2% sullo stesso periodo del 2022, ma con un calo ancora molto significativo (-20,6%) rispetto alla situazione ante-pandemia.

Proiettando il risultato dei primi tre mesi di quest’anno sull’intero 2023, tenendo conto della stagionalità delle vendite, si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.377.481, ancora insufficiente a tornare su livelli di normalità del settore italiano, tanto che il ritorno ad un volume di 2 milioni di immatricolazioni è rimandato al 2024 se non al 2025.

Da parte delle case costruttrici nazionali ed estere si continua a chiedere al governo italiano maggiore sostegnoall’acquisto di veicoli elettrici, quando questi non soddisfano le esigenze dei consumatori, sia per l’enormecosto che per i problemi di gestione e i costi d’uso, tanto che gli incentivi disponibili per questo genere di prodotto sono ancora largamente inutilizzati (dei 190 milioni di agevolazioni disponibili a partire dal 10 gennaio 2023 ne sono stati assegnati solo il 10,3%) e peggio andrà nei prossimi mesi man mano che emergeranno con più evidenza i problemi legati all’auto batteria, a partire dalla necessità della sostituzione dell’intero paccobatterie anche nel caso di incidenti banalicostringendo i malcapitati proprietari non coperti da un’assicurazione “casco” (anch’essa sempre più cara per i veicoli a batteria) ad ingentissime spese di ripristino.

Per sostenere adeguatamente e in modo strutturale il mercato dell’auto nazionale il governo deve cambiare approccio, partendo dall’equiparazione dell’auto aziendale alla legislazione fiscale estera, consentendo la deducibilità del prezzo di acquisto e dei costi di gestione al 100%indistintamente per tutti i generi di veicoli. Questo, oltre ad una maggiore competitività delle imprese italiane – oggi decisamente penalizzate rispetto alla concorrenza estera – consente di riversare sul mercato dell’usato prodotti recentitecnologicamente aggiornatie a basso inquinamento per consentire anche ai privati di acquistare un veicolo recente senza svenarsi. Tanto che, secondo una previsione del Centro studi Promotor, nei prossimi mesi i prezzi delle auto nuove è destinatocrescere ulteriormente.

A coloro che dicono che il futuro della mobilità è solo quella elettrica, meglio che si diano una calmata, perché nel 2024 lo scenario normativo europeo che oggi impone assurdamente la messa al bando della propulsione a combustione sarà con tutta probabilità modificato in profondità, anche perché non ha senso solo un’Europa che corre verso l’elettrico quando quasi tutto il resto del mondo continuerà a viaggiare a benzina e gasolio. Gli unici vantaggi – a spese dei consumatori europei – delle scellerate scelte dell’Europa odierna vanno solo ai cinesi.

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