Lagarde avverte: gli aumenti dei tassi proseguiranno

«L'inflazione è ancora troppo alta». «Le banche europee sono robuste, improbabile un caso Svb in Ue». Gli effetti della decisione Bce sul bilancio di Bankitalia.

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Il presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde.

Intervenuta in un evento organizzato a Firenze dall’Osservatorio permanente Giovani-Editori presieduto da Andrea Ceccherini, la presidente della Banca centrale europea, la francese Christine Lagarde, ha promesso di mantenere la barra dei tassi dritta verso nuovi rialzi perché «l’inflazione continua a rimanere alta».

L’inflazione sta scendendo ma quella “core”, cioè al netto degli alimentari e dell’energiaè ancora troppo alta. Quindi la Banca centrale europea continuerà il suo cammino per riportarla verso il traguardo del 2%. Ma i problemi di alcune banche e le turbolenze che hanno creato sui mercati non devono spaventare chi teme che il caos contagi anche l’Europa: le banche europee sono solide e la Bcha tutti gli strumenti per aiutarle, senza dover scegliere tra la difesa della stabilità dei prezzi e quella finanziaria.

Di fronte a una platea di 400 studenti e Lagarde difende le scelte degli ultimi mesi e rassicura i giovani sul futuro, perché le sfide di questo periodo di “permacrisi” o di crisi permanente hanno dimostrato la forzadell’Ue. I rialzi dei tassi «stanno appena cominciando a funzionare», come dimostrano anche i nuovi dati sull’inflazione, ma «la “core inflation” è ancora troppo elevata, in Italia è passata dal 5,6% al 5,7% quindi c’è ancora lavoro da fare», ha detto Lagarde sottolineando come ci sia una sorta di «nebbia» che impedisce di avereuna visione chiara del futuro. «C’è molta incertezza», quindi la Bce valuterà i nuovi dati macroeconomici ad ogni incontro, e da quello dipenderanno le prossime scelte.

«L’obiettivo ambizioso, ma molto chiaro, è di riportare l’inflazione al 2% – ha detto Lagarde – e non c’è nulla che ci farà cambiare l’obiettivo perché è di importanza critica».

Quanto alle recenti crisi bancarieLagarde ha fatto chiarezza mettendo alcuni punti fermi: «non metterei nella stessa categoria Deutsche Bank e Credit Suisse», ha detto. E per quanto riguarda il fallimento della californiana Silicon Valley Bank ha osservato che un caso simile è «poco probabile che si ripeta in Ue» perché «il sistema è molto robusto», e non abbiamo banche con la stessa concentrazione di “venture capital” della Svb». Inoltre, ha ricordato che negli Usa c’erano solo «circa 13 o 14 banche controllate», alle quali veniva chiesta liquidità sufficiente in caso di problemi. «In Ue sono molte di più, sono 2.000 circa per le quali facciamo stress test e verifichiamo che abbiano capitali sufficienti. Fa una grossa differenza».

Quanto al periodo di “permacrisi”, ovvero una serie di shock senza precedenti, secondo Lagarde non ci deve rendere pessimisti.

Intanto i provvedimenti presi dalla Bce hanno avuto effetti negativi sul bilancio di Bankitalia e sul dividendo staccato all’Erario: l’utile scende da 9,2 a 5,9 miliardi di euro dopo che negli anni scorsi aveva messo a segno maxi profitti grazie al “quantitative easing” e che da quest’anno, almeno fino al 2025, andrà in rosso. A fare fronte alle perdite ci penserà comunque il pingue fondo rischi generali accantonato che ammonta a 35,2 miliardicon un ulteriore rafforzamento di 2,5 miliardi nel 2022.

Nella sua ultima assemblea dei partecipanti (come vengono chiamati i soci dell’istituto centrale), il governatore Ignazio Visco traccia un primo bilancio anche dei suoi 12 anni alla guida di Via Nazionale, giudicati «intensi» e «difficili» in vista della scadenza del suo mandato a novembre 2023: «l’utile lordo della banca scende così da 9,2 a 5,9 miliardi di euro a causa soprattutto della contrazione del margine di interesse per 1,5 miliardi e delle maggiori svalutazioni sui titoli valutati al mercato, soprattutto in dollari statunitensi, per ulteriori 1,5 miliardi».

L’utile netto di 2,056 milioni verrà in parte distribuito, secondo le norme fissate, tramite un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi anni, pari a 340 milioni, corrispondenti al 4,5% del capitale.

Apprezzamento è arrivato in assemblea dal vicepresidente dell’Associazione degli Enti previdenziali dei professionisti e presidente di Inarcassa (architetti e ingegneri), Giuseppe Santoro, che ha ricordato le casse previdenziali detengano oramai il 25,3% del capitale di Bankitalia. Allo Stato andranno 1,676 miliardi dell’utile restante cui si aggiungono imposte per 1,304 miliardi per un totale di 3 miliardi. In dieci anni verso le cassedell’erario sono affluiti 51 miliardi di euro.

Quanto al patrimonio di Bankitalia, a fine 2022 ammontava a 1.477 miliardi, in diminuzione del 4% rispetto al 2021Dieci anni fa, prima dei programmi di acquisto dell’App e del Pepp, il totale di bilancio era pari a circa 600 miliardi.

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