Superbonus 110%, salve le villette, i crediti sono ancora incagliati

Tre mesi in più per completare i lavori senza perdere i benefici. 

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Tre mesi in più alle villette per finire di pagare i lavori con l’agevolazione piena del Superbonus 110%sconto e cessione garantiti per IacpOnlusbarriere architettoniche e sismasoluzione per risolvere il nodo dei lavorirelativi a caldaie e infissi: queste le principali modifiche in arrivo con il decreto sulla cessione dei crediti del Superbonus.

In commissione Finanze alla Camera è iniziato il voto sugli emendamenti e su questi temi si sarebbe già trovata una convergenza. Il decreto Superbonus 110% si prepara ad affrontare il voto in commissione, che dovrebbe concludersi giovedì sera (ma non si esclude che si possa andare a venerdì – il testo è atteso in Aula da lunedì), con alcuni tasselli già sistemati. Un’ultima riunione di maggioranza seguita dai contatti con il governo e le opposizioni ha permesso di trovare un accordo raggiunto su alcuni temi, sui quali si va verso una “soluzionecondivisa“.

In arrivo la proroga di tre mesi (dal 31 marzo al 30 giugno) del termine per le unifamiliari, che entro il 30 settembre scorso avevano effettuato almeno il 30% dei lavori, per concludere la spesa e portarla in detrazionebeneficiando del Superbonus 110% completoSalvati dallo stop alle cessioni e allo sconto in fattura scattato il 16 febbraio le Onlus, le case popolari (Iacp), gli interventi con il Sismabonus, ma solo nelle aree del cratere, e anche i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Viene corretta la deroga per chi aveva giàpresentato la Cila: per trovare una soluzione al fatto che l’edilizia libera (come caldaie, infissi o fotovoltaico) non richiede alcun titolo abilitativo, verrà previsto che per attestare la data di inizio dei lavori bastino il versamento di un acconto con bonifico parlante o due autocertificazioni (una del venditore e una dell’acquirente) relativamente all’esistenza di un contratto.

Si va verso una soluzione anche per sbloccare il nodo del termine del 31 marzo per comunicare all’Agenzia delle Entrate le opzioni di cessione o sconto in fattura relative alle spese edilizie del 2022. La soluzione potrebbe arrivare dalla riformulazione di un emendamento del relatore per consentire di comunicare l’opzione anche prima della conclusione dell’accordo di cessione. E per rendere la modifica operativa da subito potrebbe arrivare un comunicato legge del Mef. Inoltre, si interverrebbe anche sulle regole della remissione in bonis, consentendo il completamento della procedura oltre il termine con il versamento di 250 euro all’Agenzia delle Entrate.

Si tratta ancora invece su nodo dei 19 miliardi di crediti incagliati. Sull’ipotesi di usare gli F24 in compensazione ci sarebbe una forte opposizione della Ragioneria dello Stato. Il ministro dell’EconomiaGiancarlo Giorgetti, già nei giorni scorsi si era detto “freddo”, dal momento che, stando ai dati, molte banche e assicurazioni sono «ben lontane dall’b già esaurito i propri spazi».

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