Il motore dell’economia italiana va in affanno e, secondo le stime di Confcommercio, il paese va in recessione tecnica con due trimestri in negativo, anche se leggero, a causa dell’andamento deficitario dei consumi.
«Il primo trimestre del 2023 si configura come un periodo di rallentamento dell’attività economica. Anche nel mese di marzo, il Pil italiano è atteso ridursi dello 0,3% rispetto al mese precedente, mentre su base annua si registrerebbe una flessione dello 0,2%» afferma l’analisi congiunturale di Confcommercio di marzo.
Nel complesso il primo trimestre 2023 si chiuderebbe con una contrazione dello 0,3% congiunturale, confermando la recessione tecnica. Le stime segnalano anche un calo dei consumi alimentari (-3,9%) a causa dell’aumento dei prezzi.
Per Confcommercio il dato di marzo «conferma l’ipotesi di una recessione molto contenuta sia per intensità sia per durata (due trimestri)», aprendo ad una prossima virata positiva, anche sull’onda del calo dell’inflazione.
«Segnali positivi sono attesi a marzo sul versante inflazionistico, con un’accelerazione del processo di rientroiniziato a dicembre 2022. La nostra stima è di una variazione nulla dei prezzi al consumo su base congiunturalee di una crescita dell’8,1% nel confronto annuo, conseguenza della riduzione dei prezzi dell’energia e del gas – prosegue la nota di Confcommercio -. Permangono, invece, elementi di tensione nell’alimentare. Non vanno, comunque, trascurate le difficoltà del percorso di rientro della dinamica dei prezzi, visto che anche a febbraio l’inflazione di fondo è stata in crescita».
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