Nasce a Verona il sistema logistico del NordEst con la firma del protocollo d’intesa tra il ministero dei Trasportie le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino e Alto Adige per gestire in modo coordinato e integrato le politiche e le infrastrutture di trasporto del motore economico del Paese.
L’accordo sul sistema logistico del NordEst è stato firmato dal ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, dai presidenti delle regioniEmilia Romagna, Stefano Bonaccini, del Veneto, Luca Zaia, del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, della Lombardia, Attilio Fontana (presente in teleconferenza), del Trentino, Maurizio Fugatti e il vice presidente dell’Alto Adige, Daniel Alfreider.
Il protocollo d’intesa e la costituzione del tavolo tecnico prevedono la condivisione dei piani e programmi che riguardano il trasporto, l’intermodalità, la logistica e in materia di ZLS (Zona Logistica semplificata), sviluppodelle infrastrutture stradali e ferroviarie con particolare riferimento ai valichi alpini del NordEst.
Fa seguito la digitalizzazione delle reti e dei nodi per la portualità, l’intermodalità e la logistica, definizione di un approccio comune per lo sviluppo della logistica sostenibile.
Il tavolo sarà composto almeno da un tecnico di riferimento in rappresentanza del MIT e di ciascuna delle regioni sottoscrittrici.
Una moderna e più efficacie logistica consente di avere notevoli vantaggi economici e ambientali. Secondo un’analisi condotta dal Centro Studi Alis con Srm, stima che nel 2023 si trasferiranno dalle strade al mare e alla ferrovia ulteriori milioni di camion rispetto ai numeri già molto positivi del 2022. «Nel 2022 abbiamo sottratto e trasferito 5,8 milioni di camion dalle strade italiane e dall’Italia verso l’Europa, pari a oltre 139 milioni di tonnellate di merci, generando un abbattimento di oltre 5,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, soprattutto in Italia e per le linee dall’Italia verso l’Europa – ha spiegato il presidente di Alis, Guido Grimaldi -. A tutto ciò si aggiunge un ulteriore dato economico fondamentale, ovvero il risparmio di oltre 7 miliardi di euroche i cittadini italiani hanno avuto grazie all’utilizzo trasporto via mare e via ferro rispetto al tradizionaletrasporto tutto strada. L’intermodalità permette l’acquisto di beni di consumo a prezzi decisamente più bassi e vantaggiosi per le famiglie italiane».
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