L’Inflazione fa strage dei risparmi delle famiglie italiane

Cgia, Bolzano, Milano, Trento, Lecco e Treviso le province più penalizzate. In due anni persi 163,8 miliardi.

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L'andamento del tasso interesse Bce.

In questi due anni di inflazione record, i depositi delle famiglie italiane subiranno una “sforbiciata” da 163,8 miliardi di euro secondo il calcolo dell’Ufficio studi della CGIA ipotizzando che i 1.152 miliardi di euro presentinei conti correnti bancari non abbiano registrato alcuna variazione nell’arco temporale preso in considerazione, cui va aggiunto l’effetto dell’inflazione che nel biennio 2022-2023 crescerà di quasi il 15% (+8,1 nel 2022 e +6,1 nel 2023).

L’esito emerso da questa elaborazione è “spaventoso”: praticamente le famiglie italiane si trovano di fronte a una patrimoniale da quasi 164 miliardi di euro che a ogni singolo nucleo familiare “costerà” mediamente 6.338 euro.

livello territoriale, nel biennio 2022-2023 il costo più salato lo soffriranno le famiglie delle regioni più ricche, a partire dal Nord Italia: in Trentino Alto Adige la perdita di potere di acquisto medio sarà pari a 9.471 euro, in Lombardia di 7.533, in Emilia Romagna di 7.261 e in Veneto di 7.253. inflazione

livello provinciale, la “patrimoniale” da inflazione colpirà, in particolar modo, le famiglie residenti a Bolzano, che subiranno un prelievo medio di 10.542 euro. Seguono Milano con 8.500Trento con 8.461Lecco con 8.201 eTreviso con 7.948. Le famiglie meno “colpite”, invece, saranno quelle ubicate in provincia di Siracusa con 3.842 euro, Trapani con 3.595 e Crotone con 3.130.

A distanza di oltre 30 anni, molti ricordano ancora con grande sdegno il prelievo straordinario notturno del 6 per mille applicato dall’allora Governo Amato sui conti correnti degli italiani. Nella notte tra il 9 e il 10 luglio del 1992, quella misura costò alle famiglie italiane 5.250 miliardi di lire, ovvero 2,7 miliardi di euroAttualizzando questo importo, il prelievo si attesta a 5,3 miliardi di euro; praticamente un “sacrificio” economico 31 volte inferiore a quello stimato dall’Ufficio studi della CGIA (163,8 miliardi di euro) nel biennio2022-2023.

pesare sulla “patrimoniale” anche la doppia velocità del credito. Con un tasso di interesse praticato dalla BCEche lo scorso dicembre si è attestato per quasi tutto il mese al 2% (e che presto salirà al 3,5%), ovvero, lo stessodi quello che in essere nel febbraio del 2009, che effetti economici ha prodotto a un ipotetico correntista? Se 14 anni fa il tasso attivo era dello 0,75%2 mesi fa si è attestato allo 0,12%, “provocando” uno svantaggio per il risparmiatore dello 0,63%. In altre parole, a fronte di 10.000 euro depositati nel conto corrente, rispetto al 2009 ci si trova con 63 euro in meno in un anno.

Se, come sostengono molti esperti, entro la fine del 2023 il tasso salisse al 4%, raggiungendo lo stesso livello toccato tra il luglio 2007 e il giugno 2008, sugli ipotetici 10.000 euro depositati in banca si perderebbero 107 euro.

fonte di utili stratosferici registrati dal sistema bancario nel 2022, sarebbe raccomandabile che le bancheritoccassero al rialzo i tassi sui risparmi non vincolati, visto che cinque più importanti istituti nazionali – Intesa, Unicredit, BancoBpm, Monte Paschi e Bper – hanno chiuso il 2022 con utili netti pari a 12,7 miliardi, con un aumento del 65% rispetto al 2021.

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