Burocrazia e Covid, tra gli effetti positivi, calate le code agli sportelli pubblici

Ma, secondo la Cgia, la riforma della burocrazia e la riduzione dei tempi di attesa, specie in sanità, sono indispensabili.

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burocrazia italiana

Burocrazia e Covid: almeno una cosa “positiva”, si fa per dire, alla pandemia si deve riconoscergliela: in questi ultimi anni è stato “determinante” nel ridurre le file agli sportelli pubblici. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA su dati Istat, tra il 2019 e il 2021 il numero di cittadini che ha dichiarato di aver atteso più di 20 minuti davanti al bancone dell’ufficio anagrafe è sceso del 9,2%, presso quello di una ASL, invece, del 17,5%. Idealmente, chi si è recato dopo due anni nel proprio ufficio anagrafe ha davanti a sé tre persone in meno, per prenotare una visita e/o una prestazione di laboratorio presso l’azienda ospedaliera, invece, la coda si è ridotta di 10 persone.

Ovviamente, secondo l’Ufficio studi della CGIA, queste contrazioni sono, in massima parte, riconducibili al fatto che con la pandemia quasi tutti gli sportelli al pubblico degli uffici delle amministrazionicomunali hanno deciso di lavorare su appuntamento. Negli ospedali, invece, a causa del Covid, gli ingressi sono stati contingentati, contribuendo a diminuire le presenze complessive. Altresì, grazie al potenziamento dei centralini telefonici e dei sevizi offerti attraverso il sito internet – come i pagamenti, le prenotazioni on line delle visite, delle prestazioni ambulatoriali e il ritiro dei referti/certificati – le struttureospedaliere hanno contribuito a diminuire ulteriormente l’affluenza ai propri sportelli.

Ma molto rimane ancora da fare per modernizzare la pubblica amministrazione, specie sul lato delle nuove tecnologie digitali. Secondo una recente indagine realizzata dalla Banca d’Italia, solo il 28% deglienti locali intervistati consente agli utenti di completare on line le pratiche amministrative e, se richiesto, di effettuare il pagamento via web. Insomma, nonostante lo sforzo profuso in questi ultimi 2-3 anni, come l’introduzione del PagoPa, il grado di sofisticazione dell’offerta digitale delle amministrazioni localirimane ancora insufficiente.burocrazia

Si pensi che la posta cartacea continua ad avere un utilizzo rilevante nei rapporti con la burocrazia: circa l’80% degli enti ne fa ancora ricorso nei rapporti con l’utenza, anche perché sono pochissimi i cittadini a possedere un indirizzo di posta elettronica certificata. Non solo, con una popolazione sempre più anziana e con poca familiaritàcon i prodotti tecnologici, è evidente che il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazionenei confronti dei cittadini deve comunque avvenire in modo graduale.

La tendenza negli ultimi 30 anni

Se si analizzano i rapporti tra cittadini e sportelli ASL, prendendo come riferimento il numero di persone che si sono recate allo sportello e i tempi di attesa oltre i 20 minuti in un periodo medio lungo, si osservache a partire dal 2011 si è consumato il “sorpasso”: in quell’anno le attese oltre i 20 minuti hanno superato l’affluenza degli utenti presso gli uffici amministrativi delle strutture ospedaliere. Successivamente, se le code sono continuate ad aumentare costantemente fino all’avvento della pandemia, per contro le persone che fisicamente si sono recate presso le ASL sono drasticamente diminuite.

Sempre nello stesso arco temporale, agli sportelli degli uffici anagrafe le cose sono andate diversamente. Se nel 1993 erano oltre 60 le persone ogni 100 abitanti che si recavano presso lo sportello e l’attesa per espletare le pratiche oltre i 20 minuti riguardava poco meno di 15 persone, quasi 30 anni dopo le persone che si sono recate in comune sono scese a meno di 30, mentre l’attesa, nonostante l’effetto provocato dal Covid, si è attestato poco sopra la soglia dei 25.

In tema di burocrazia moderna, tra le realtà regionali più virtuose il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e, in particolare, il Trentino Alto Adige. I ritardi e le inefficienze della pubblica amministrazione, comunque, non sono ascrivibili soloalla cattiva organizzazione della stessa. Ancorché, il processo di informatizzazione fatichi a diffondersi con successo nella pubblica amministrazione, le criticità che si verificano in certi territori vanno ricercatenegli effetti che caratterizzano moltissime leggi, decreti e circolari che, spesso in contraddizione tra loro, hanno aumentato a dismisura la burocrazia, complicando non solo la vita dei cittadini e delle imprese, ma anche quella dei dipendenti pubblici.

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