Le festività di fine anno valgono 2,2 miliardi di euro di consumi

Cia-Agricoltori italiani stima la due giorni di festeggiamenti in rialzo del 10% rispetto all'anno scorso.

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festività di fine anno vini e spumanti

Con l’avvicinarsi del cambio di calendario e soprattutto del cenone di San Silvestro e del pranzo di Capodanno, i vari centri di studio sfornano rapporti sul valore dei consumi tradizionali sulle festività di fine anno in termini di valore economico. L’ultimo è quello di CiaAgricoltori italiani che stima una spesacomplessiva di 2,2 miliardi di Euro per i due giorni di fine e inizio anno, con una crescita del 10% rispetto al 2021 che risentiva ancora degli effetti pandemici.

Due italiani su tre trascorreranno le festività di fine anno tra le mura domestiche con parenti e amici, mentre sale la percentuale degli italiani (30%) che sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi.

Nonostante i segnali positivi di ripresa (+20%) nei mesi precedenti, durante le festività natalizie l’andamento del mercato ittico ha subito un crollo del 30%. La previsione non è positiva per il cenone e il pranzo di Capodanno: la stima complessiva è una riduzione fino al 40% degli acquisti di pesce rispetto al passato, quando non poteva mancare soprattutto nella lunga schiera degli antipasti. I prezzi nelle pescherie e mercati ittici restano perlopiù invariati rispetto all’anno precedente. Fra i prodotti più ricercati per le festività di fine anno , le capesante, seguito dal salmone affumicato.

A compensare la flessione dei consumi di pesce, resistono invece i prodotti simbolo del Capodanno italiano con cotechini e zamponi. Secondo la Cia il comparto chiuderà il 2022 con la vendita di zampone e cotechino Modena Igp per quasi 3 milioni di chili e un valore al consumo di circa 30 milioni di Euro. Secondo le stime, sulle tavole degli italiani arriveranno quasi 1 milione di zamponi Modena Igp e più di 3 milioni di cotechini Modena Igp, festività di fine anno

Lo Zampone e il Cotechino Modena IGP, in particolare, garantiscono di essere prodotti all’interno del territorio tradizionale di produzione, secondo l’originale e tradizionale ricetta (quei determinati ingredienti, in quelle determinate proporzioni, solo con quelle spezie, ecc.); di rispettare precisecaratteristiche qualitative (a livello di ingredienti, ma anche di sapore, colore e, addirittura, di contenuto minimo di proteine e massimo di grassi); di essere costantemente controllati da un organismo autorizzato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Dal punto di vista nutrizionale, lo Zampone e il Cotechino Modena IGP hanno meno di 270 kcal per etto, quanto quelle di una mozzarella fior di latte.

Protagonisti indiscussi della tavola delle festività di fine anno sono i vini spumanti, dove la produzione italiana ha solidamente superato la competizione con la Francia. Le feste di fine anno fanno registrare il massimo di domanda dello spumante italiano con circa 95 milioni di bottiglie di spumante stappate solo in Italia, tra Natale e Capodanno, in aumento dell’1% rispetto al 2021secondo la stima di Coldiretti Ixè.

«L’aumento della domanda in Italia e all’estero – sottolinea la Coldiretti – ha spinto la produzionenazionale che dovrebbe attestarsi sopra le 970 milioni di bottiglie, per un fatturato di quasi 3 miliardi di euro, dei quali oltre i 2/3 realizzati fuori dai confini nazionali».

A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco con un’incidenza sulla produzione del 70% degli spumanti imbottigliati che ne ha fatto uno dei simboli del “Made in Italy” all’estero. Ma in crescita ci sono un po’ tutte le bollicine, dal Franciacorta all’Asti, dal Trento Doc alle piccole produzioni che si sono diffuse velocemente lungo tutta la Penisola.

Sulla crescita delle bollicine italiane pesano però – sottolinea la Coldiretti – gli aumenti dei costi di produzione diretti o indiretti a causa del caro energia. Dai vigneti dove i rincari sono stati fino al +170% per i concimi fino alle cantine dove una bottiglia di vetro costa fino al 70% in più rispetto allo scorso anno, ma ad aumentare sono anche i prezzi dei tappi, delle gabbiette per i tappi, delle etichette e dei cartoni di imballaggio per i quali si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%.

Sui mercati esteri delle bollicine, l’Italia svetta su tutti. Nel 2021 le tre maggiori categorie nelle esportazioni extra-Ue di spumante sono state il Prosecco che si è accaparrato una quota del 43%con 273 milioni di litri, seguito dallo Champagne (15% di quota con 94 milioni di litri) e lo spumante spagnolo Cava (10% di quota con 65 milioni di litri).

Le due principali destinazioni di esportazione di vino spumante dall’Ue sono gli Stati Uniti che, con 198 milioni di litri si è preso il 31% del totale delle esportazioni extra-Ue di vino spumante, e il Regno Unito che son 177 milioni di litri si prende il 28% dell’export secondo Eurostat. Gli Stati membri dell’Ue, inoltre, hanno importato 5,8 milioni di litri di spumante da Paesi extra Ue, che corrispondono all’1% della quantità esportata.

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