Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop da record nel 2022

Il Consorzio tutela dichiara l’aumento del 43% delle bottiglie certificate.

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Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop

Si chiude con un clamoroso successo di produzione il 2022 dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop in termini di bottiglie certificate, che rispetto al 2021 hanno registrato un ulterioreincremento del 43%, migliorando il già lusinghiero +30% del 2021 rispetto al precedente.

I numeri li ha forniti il Consorzio Tutela, l’unico incaricato per legge a vigilare, tutelare e promuoverei prezioso nettare modenese fin dal 2009. Sono state ben 145.000 le confezioni certificate dalla filieradell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, e ciò rappresenta un segnale di ulteriore incoraggiamento per il comparto, dopo i difficili anni contraddistinti dalla pandemia.

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop sembra al momento navigare in acque tranquille, potendo contare su buone giacenze di prodotto nelle batterie di botti che, per il lungo invecchiamento a cui l’Aceto Balsamico Tradizionale deve sottostare, rappresentano un fondamentale sostegno alla produzione delle annate future.

«I circa 250 produttori del territorio – commenta il presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, Enrico Corsini – insieme detengono nelle loro acetaiecirca 3 milioni di litri di prodotto in invecchiamento. Una produzione quantitativamente limitata, che unitamente ai grandi investimenti necessari per installare e gestire una acetaia e la lunghezzadell’invecchiamento ne fanno un prodotto esclusivo e di grande pregio, dall’elevato valore, non solo economico – che può arrivare fino a mille euro al litro – ma anche valoriale per l’importante bagaglio di storia di cui si fa portatore».

L’anno 2022, definito dalla realtà consortile «un successo per la filiera», è stato anche l’anno in cui il Consorzio di Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop ha avviato la pratica per il riconoscimento dell’omonimo Distretto del Cibo per la promozione e lo sviluppo del prodotto di riferimento, la valorizzazione della filiera e della cultura e tradizione del territorio come già avviene per gli altri Distretti del Cibo. Sarà strettamente legato al territorio, sottolinea il Consorzio di tutela, con un’identità storica omogenea, frutto dell’integrazione fra attività agricole e attività locali, nonché della produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e locali.

Importanti saranno le collaborazioni che il Distretto potrà instaurare con attività turistiche ed enogastronomiche, e con le Istituzioni per la promozione del territorio modenese. Tra i temi discussi nell’assemblea dei soci svoltasi in chiusura di esercizio c’è anche l’importante variazione del Regolamento consortile che riguarda l’applicazione della cosiddetta norma “Erga Omnes”, ovvero il contributo dovuto da parte dei produttori – sia associati che non – per coprire le spese inerenti le azioni di tutela, vigilanza, valorizzazione, promozione e divulgazione sul prodotto.

«Il Consorzio – aggiunge Corsini – è da sempre attento al contenimento delle spese per non sovraccaricare troppo i produttori e tale contributo va proprio in questa direzione. Essendo il nostro un Consorzio di tutela riconosciuto per legge dal Ministero, e il solo che può vantare il nome “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena” nella propria ragione sociale, ha il potere di esercitare le proprie funzioni nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo anche se non associati, e di ripartirne i costi tra tutti i produttori, soci e non soci. Sono lieto che il nuovo Regolamento sia stato approvato all’unanimità dai Soci durante l’ultima assemblea straordinaria tenutasi il 17 dicembre, e il Consiglio di amministrazione si appresta a presentare un più aggressivo programma promozionale per sostenere la positiva tendenza di mercato che stiamo registrando, e alla quale è opportuno partecipino tutti i produttori, sia nei benefici che nei costi».

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