Tir solo su prenotazione per troppo traffico sull’autostrada del Brennero che potranno circolare solo dopo aver prenotato uno “slot”, una finestra temporale, per evitare intasamenti: questo il modello al centro di uno studio di fattibilità voluto dalla Provincia di Bolzano per gestire meglio i flussi di traffico sull’A22.
Per il momento nulla è ancora deciso, anche perché tale modello richiederebbe un trattato internazionale tra Italia, Austria e Germania, oltre che con la stessa Unione Europea, visto che va a limitare il diritto della libertà di circolazione delle persone e delle merci.
«La capacità dell’autostrada rimane invariata, ma il volume di traffico aumenta. Pertanto, nel medio termine, sarà necessario un nuovo sistema digitale per controllare il flusso del traffico» ha detto il presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, presentando lo studio di fattibilità commissionato dalla stessa Provincia per esaminare in che misura il controllo digitale del traffico possa contribuire a garantire il flusso del traffico e allo stesso tempo a ridurre gli effetti negativi dell’autostrada.
Nell’ambito di questo studio, sono stati esaminati sia gli aspetti tecnici che quelli legali dell’introduzione di un sistema di questo tipo – cosiddetto “slot” – lungo il corridoio del Brennero. Il punto di partenza è stato uno scenario transfrontaliero in cui tutti e tre i gestori autostradali tra Rosenheim e Trento partecipano e introducono questo sistema digitale, che può essere visto anche come un ulteriore sviluppo del sistema di misurazione adottato dal Tirolo vicino a Kufstein, lungo il corridoio.
Secondo Kompatscher, l’obiettivo deve essere coniugare la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini con il legittimo interesse dell’economia a commerciare attraverso il Brennero. Il presidente altoatesino ha sottolineato che «ora è importante convincere gli Stati nazionali a definiree attuare una strategia comune per la digitalizzazione del corridoio del Brennero, in cui strada e ferrovia si completino a vicenda e si riduca l’onere per le comunità confinanti».
«Se vogliamo davvero trasferire il traffico passeggeri e merci sulla ferrovia e rendere più sostenibile il traffico rimanente, dobbiamo attuare con forza il concetto di “Brenner Digital Green Corridor” – ha osservato l’assessore provinciale alla mobilità e alle infrastrutture, Daniel Alfreider -. A tal fine, abbiamo bisogno di dati comuni per una gestione reale del traffico lungo l’intero corridoio e di investimenti nella mobilità a zero emissioni, e i prossimi anni sono cruciali per questo». I
l direttore del dipartimento mobilità della Provincia di Bolzano, Martin Vallazza, ha illustrato la fattibilità tecnica del passaggio dei Tir solo su prenotazione in A22 per troppo traffico di un cosiddetto sistema “slot”, come adottato nei porti e nei terminali di trasbordo. La giornata viene suddivisa in diverse fasce orarie, in cui gli utenti di un’infrastruttura possono prenotarsi. Cinque fasi (prenotazione, pre-check-in, check-in, gate-in e gate-out) permetterebbero di aumentare la fluidità del traffico lungo il corridoio del Brennero, spostando i picchi di traffico nelle fasce orarie nelle quali attualmente ce n’è meno.
«Ora che lo studio è pubblico auspichiamo un dibattito pacato e oggettivo con tutti gli stakeholder e soprattutto con i Ministeri che dovranno poi prendere le decisioni» ha concluso Kompatscher.
Ma gli autotrasportatori sono decisamente scettici: «l’idea di un sistema “slot” è tecnicamente irrealizzabile in quanto in contrasto con i principi europei» e «non è accettabile che dallo studio sul sistema a “slot” venga escluso il traffico privato».
La proposta di Tir solo su prenotazione in A22 della provincia di Bolzano evidenzia ancora come una volta che gli interessi dell’Alto Adige siano in contrasto con quelli generali dell’economia nazionale e sarebbe oltremodo opportuno – se non indispensabile – che la gestione di Autobrennero – ampiamente scaduta a partire dal 2014 – passasse finalmente in mano allo stato per il tramite di Anas, visto che gli azionisti locali puntano a massimizzare i benefici per i territori locali – specie in termine di incassodei pedaggi – scaricando su altri gli oneri dovuti alla limitazione del traffico sull’arteria internazionale. Tanto più che se il progetto di “slot” dovesse essere attivato rapidamente come nelle intenzioni della stessa Provincia, bisognerebbe comunque attendere la fine del decennio per avere un tangibile contributo della ferrovia in corso di quadruplicamento per ridurre il traffico su gomma, che rimarrà comunque sempre elevato.
Anche in questo contesto, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, il leghista Matteo Salvini, piuttosto che vellicare i suoi colleghi di partito azionisti di maggioranza di A22, farebbe meglio a tutelare gli interessi degli italiani e a fermare il progetto degli azionisti uscenti di A22 di vedersi rinnovare per altri 50 anni la gestione dell’arteria autostradale. L’interesse nazionale dovrebbeessere primario e superiore a quello di una forte lobby locale.
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