Brennero: Ue, serve soluzione per superare blocchi di Vienna

L’eurocommissaria ai Trasporti Valean apre ad un intervento. Il Mit sblocca il progetto di finanza di progetto di A22 che ora passerà alla gara europea. 

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Adina Valjean, commissario Trasporti Ue.

Sull’insostenibile situazione dei passaggi delle merci sul corridoio del Brennero, l’eurocommissaria ai Trasporti Adina Valean apre ad una concreta iniziativa per ripristinare la libertà di circolazione sulla tratta europea, strategica per i traffici tra Nord e Sud Europa.

«La situazione al Brennero va avanti già da tempo e abbiamo fatto diversi appelli» affinché Vienna metta fine alle limitazioni unilaterali alla libera circolazione di merci e persone «perché quando ci si trova su un corridoio di trasporto Ue, questo non crea problemi solo all’Italia, ma anche alla Germania e a tutto il corridoio – ha detto Valean -. La Commissione Ue sta investendo molti soldi nella galleria di base del Brennero: questo è il futuro, ma ovviamente ci vuole ancora tempo».

Valean apre anche alla possibilità di un finanziamento europeo nell’ambito delle reti Ten-T anche del ponte sullo stretto di Messina, a partire dal progetto di fattibilità. «Siamo decisi a completare il progetto, il Ponte sullo Stretto non unisce solo Sicilia e Calabria ma anche l’Italia al Nord Europa» ha commentato il ministro alle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini al termine della trasferta europea. «Aspettiamo un progetto solido» ha detto Valean.

Intanto, dal Mit è arrivato il via libera a circa 7,5 miliardi di investimenti col parere favorevole alla proposta di finanza di progetto (Project Financing) formulato dalla società Autostrada del Brennero Spa per l’affidamento in concessione dell’arteria che è vitale soprattutto per Trento, Bolzano, Mantova, Verona e per l’Emilia Romagna.

Sul tavolo, ora – prosegue la nota del Mit – c’è la realizzazione della terza corsia tra Verona e l’intersezione della A1, la realizzazione della terza corsia dinamica tra Bolzano e Verona, interventi di manutenzione straordinaria sulle opere d’arte e la stabilizzazione dei versanti, implementazione della digitalizzazione della tratta, realizzazione di stazioni per carburanti ecologici ed alternativi, realizzazione di aree di parcheggi di scambio, oltre al miglioramento delle stazioni di esazione e delle stazioni di servizio.

Adesso sono previsti passaggi tecnici e la pubblicazione del bando di gara europeo entro la finedel 2023. Dall’approvazione del piano di Autobrennero dipendono anche la realizzazione della Cispadana e della bretella Campogalliano-Sassuolo.

Se dai vertici di A22 e dell’azionista di maggioranza si festeggia per il passo avanti nel percorso di rinnovo della concessione – ma più correttamente si dovrebbe parlare di nuova concessione, visto che quella attuale è già scaduta da cinque anni – definendolo un “appuntamento epocale”, il governo Meloni dovrebbe prendere atto della situazione e passare ad una centralizzazione della gestione delle reti infrastrutturali, governando direttamente gli investimenti del progetto che, secondo i proponenti, dovrebbe avvenire in autofinanziamento, magari pure risparmiando qualcosa a vantaggio della riduzione dei pedaggi per gli utenti, visto che A22 è stata ammortizzata nel tempo almeno un paio di volte. In altri paesi, ad iniziare dalla Spagna, si passa alla liberalizzazionedell’arteria senza pedaggio dopo un solo ammortamento. In Italia no, visto che paiono essere rendite di posizione eterne.

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