La Corte di Cassazione rigetta il ricorso presentato da Bicos S.r.l. nei confronti dell’agenzia delle entrate

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Bicos s.r.l. è stata rappresentata dagli Avv.ti Dario Stevanato E Claudio Lucisano.

L’oggetto del riscorso nasce a seguito di un accertamento effettuato a carico di Tresor s.p.a ove l’amministrazione finanziaria notificò due avvisi di accertamento, mediante i quali contestava ai fini Ires ed Irap per l’anno 2007 l’indebita fruizione di plusvalenza relativa a partecipazioni esenti, l’illegittima deduzione di interessi passivi e l’imputazione temporale di costi non di competenza dell’esercizio; avvisi che vennero respinti dalla Commissione tributaria provinciale di Treviso.

Tuttavia, la sentenza fu confermata, in sede d’appello, dalla Commissione tributaria regionale del Veneto, la quale rilevò che quanto all’indebita fruizione di plusvalenza, che questa derivava dall’avvenuta cessione di quote della partecipata Lido Dorato s.r.l., società il cui valore patrimoniale era costituito prevalentemente da immobili non direttamente utilizzati nell’attività d’impresa (in quanto unicamente ceduti in godimento a terzi), non essendo persuasivi del contrario gli argomenti offerti dalla contribuente; e che, di conseguenza, non sussistevano i requisiti per escludere la plusvalenza dal reddito imponibile, gli interessi passivi erano determinati da risorse non utilizzate dalla società, oltreché derivanti da un finanziamento illegittimo; Avverso detta sentenza, Bicos s.r.l. in liquidazione ha proposto ricorso per cassazione affidato a otto motivi.

La Corte, alla luce dei fatti e dei motivi presentati, rigetta il ricorso, condannando la ricorrente al pagamento delle spese che liquida in euro 12.000,00, oltre spese prenotate a debito

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