Dolomites World Heritage Geotrail: pubblicata la IV guida della collana

Dedicato alla scoperta della geologia e dell'ambiente delle Dolomiti friulane e d’Oltre Piave.

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Dolomites World Heritage Geotrail

Nel dicembre del 2021 abbiamo presentato su queste colonne la recensione dei primi tre volumi dell’interessante collana intitolata “Dolomites World Heritage Geotrail” (ovvero “Sentiero geologico delle Dolomiti patrimonio mondiale”). Completiamo ora questo lavoro con anche il quarto ed ultimo libro della serie.

Dolomites World Heritage Geotrail è una collana di agili testi tascabili di circa 150-200 pagine, dedicati a presentare le principali caratteristiche geologiche dei territori dolomitici, attraversatida percorsi che permettono di accostarsi alle meravigliose e stupefacenti strutture montane che caratterizzano questi territori.

Tra questi percorsi, ne sono stati selezionati alcuni che, concatenati assieme, consentono all’escursionista, curioso e desideroso di apprendere, di fare un lungo trekking a tappe, pernottando in strutture a distanze ragionevolmente scopribili in una giornata di cammino; tra queste, la maggioranza sono rifugi alpini. Si va dalle 6 tappe dell’area Giudicarie-Val di Non, alle 21 delle Dolomiti di Sesto-Molte Pelmo, oltre alle 10 tappe delle zone Bletterbach-Dolomiti di Sesto e all’identico numero di 10 tappe di questo quarto ed ultimo volume, dedicato alle Dolomiti friulane e d’Oltre Piave.

Tutti i volumi sono corredati da due grandi e dettagliate cartine topografiche in scala 1:20.000 o (più spesso) al 25.000 dove è evidenziato il percorso. Sul retro di queste sono invece presentate cartine ad effetto tridimensionale basate su immagini satellitari, che meglio permettono di comprendere il tipo di ambienti in cui si svolge il trekking.

Nel quarto volume, come nei precedenti, le prime pagine sono dedicate ad una veloce introduzionealla geologia, che permette di capire come, nel corso di circa duecento milioni di anni, si sia passati da condizioni di mari caldi tropicali, ricchi di atolli, alle odierne poderose montagne che svettano verso il cielo. Seguono poi le descrizioni delle singole tappe, ciascuna preceduta da una mappa (in scala 1:25.000) e da un paio di pagine di riflessioni e sensazioni, spesso con tocchi poetici. Per ciascun tratto vengono forniti innanzitutto la lunghezza da percorrere, i dislivelli in salita e discesa, e il tempo stimato. Per ogni tappa vengono individuati un paio di luoghi (“geostop”; talora sono addirittura quattro) di rilevante importanza geologica e/o paesaggistica, per i quali vengono forniti dettagli particolareggiati. Nell’ultima pagina di ciascun tragitto si riportano informazioni sui punti di ristoroe di pernottamento, oltre ad indicazioni su musei e centri visitatori, oltre alle associazioni turistiche della zona.

Come ben si evidenzia nelle pagine iniziali del volume, le zone attraversate dal geotrail friulano e d’Oltre Piave sono frequentemente a quote piuttosto basse, ma ciò non faccia pensare per un solo momento a percorsi banali e scontati; molte aree sono selvagge, intonse, con sentieri poco segnati e talora di difficile individuazione, specie in condizioni di nebbia e poca visibilità.

Passando di tappa in tappa si scoprono attrazioni di vario genere; dalle orme di dinosauro ai fossili, allo spettacolare e ardito pinnacolo del campanile di val Montanaia, alle testimonianze del glacialismo, alle sorgenti solforose, alle cave di pietra con sentiero tematico dedicato, alle rocce formatesi al tempo della scomparsa dei dinosauri, al passaggio tra il Cretacico ed il Terziario.

Gli autori prestano anche attenzione alle tracce di antiche attività umane, che illustrano bene gli sforzi eroici fatti dalle popolazioni locali per ricavare di che vivere. Nelle ultime due tappe il percorso attraversa i luoghi di uno dei drammi della storia italiana degli anni ’60, quello della frana del Vajont, una delle più grandi mai avvenute in tempi storici al mondo. Nella notte del 9 ottobre 1963, 250 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal versante nord del monte Toc precipitando nel lago artificiale del Vajont, riempendolo in buona parte spingendo l’acqua presente sia sul pendio prospicente che, soprattutto, oltre la corona della diga, che resistette, scatenando tutta la sua potenza nella stretta gola sottostante e poi allargandosi nella valle del Piave, spazzando via interi paesi, tra cui Longarone. I morti furono quasi duemila. Percorrendo il geotrail si hanno di fronte le testimonianze mute ma ancora impressionanti della tragedia.

Anche questo quarto volume della serie Dolomites World Heritage Geotrail è pubblicato dalla casa editrice Tappeiner al costo di 17,80 euro. Libro e cartine sono protetti in un involucro plastico dotato di apposite tasche. Una nota di plauso è la rilegatura, molto robusta, in grado di resistere bene agli inevitabili maltrattamenti di un libro che accompagna l’escursionista in lunghe e appassionanti camminate.

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